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L'oriundo Taddei nella lista di Prandelli per la nuova Italia?

di Giulia Spiniello
Fonte: L'Arena

Il dopo Lippi comincerà ufficialmente domani quando verrà annunciato Cesare Prandelli. L'ex allenatore della Fiorentina sarà costretto ad evoluzioni spericolate per mettere subito in piedi una Nazionale competitiva. A partire dall'impiego di oriundi e naturalizzati. È probabile che ne abbia già parlato con i vertici federali, visto che lo stesso presidente Abete nei giorni successivi il disastro sudafricano ha ribadito come chi ha il passaporto italiano deve poter giocare in Nazionale senza che si gridi allo scandalo. Un via libera ufficiale per il nuovo selezionatore che potrà chiamare in azzurro chi gli serve. E già impazza il toto convocato con Thiago Motta, Taddei ed Amauri tra i più gettonati. I primi due erano stati già nel mirino di Lippi, che però li bocciò: il centravanti della Juventus è stato invece protagonista di una corsa al passaporto italiano che aveva come traguardo dichiarato la convocazione per i Mondiali sudafricani. Se ciò non è avvenuto lo si deve solo alla sua pessima annata in bianconero.
Il problema per il terzetto di oriundi è chiaro: il panorama degli italiani doc offre di meglio? Se la risposta è no Prandelli li convocherà già dalla prima partita. E non è detto siano gli unici. Nel mirino ci sarebbero anche i laziali Ledesma e Zarate, al pari dell'argentino Ezequiel Schelotto che ha già vestito la maglia dell'Under 21 e che si propone come uno dei possibili successori a Camoranesi. Altri papabili sono gli argentini del Catania Maxi Lopez, Matias Silvestre e Mariano Izco, il brasiliano della Fiorentina Felipe, la coppia urugiagia-argentina del Napoli Mariano Bogliacino e Hugo Campagnaro ed il brasiliano del Chievo Pablo Granoche. I vertici del calcio italiano stanno lavorando su due linee divergenti: se da un lato hanno aperto le porte delle nazionali a oriundi e naturalizzati, dall'altra stanno man mano chiudendo l'ingresso agli extracomunitari nei vari campionati. Negli ultimi due anni ne sono arrivati 200 in meno, anche se il loro numero resta elevatissimo: si è passati infatti da 1.495 a 1.395. Stiamo parlando del 42 per cento del totale dei calciatori professionisti tesserati in Italia. E per cercare i potenziali talenti italians nel mondo c'è chi in FederCalcio sta pensando di dotarsi di una rete di osservatori simile a quella che il Coni ha messo in piedi per scovare atleti convocabili in Brasile, Argentina, Stati Uniti e nei paesi europei ad altra presenza di immigrazione italiana. Per iniziare verranno tenuti d'occhio i nuovi arrivati che hanno il doppio passaporto per convincere i nuovi Cavani e Pastore - che oggi fanno faville con l'Argentina di Diego Maradona - a scegliere l'azzurro. Scelta ancora più facile visto che una nuova norma Fifa permette di farla anche a chi ha già giocato con le nazionali giovanili di un altro Paese, Under 21 compresa.

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