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La proposta di riforma della Coppa Italia del C.S. Lebowski

di Danilo Budite

Una proposta di riforma della Coppa Italia è arrivata dal C.S. Lebowski, società militante nelle serie minori. Questo il loro messaggio: "Molte delle informazioni tecniche che riguardano le nostre due proposte di riforma della Coppa Italia sono già state accennate nel post che abbiamo pubblicato sui social. Ma sicuramente qualche parola in più non guasta, per confermarvi che non siamo affatto impazziti ma anzi parliamo in modo maledettamente serio.

Come abbiamo poco fa accennato, la prima versione che proponiamo è molto più radicale, e probabilmente basterebbe da sola a risolvere molti problemi economici delle categorie dilettantistiche, perché ogni anno ci sarebbe un gran numero di squadre che affrontano grandi club con tutti i benefici che ne conseguono. Ma, ovviamente, è un modello di tabellone che apre a svariate critiche. Quello che diciamo è però che un qualche strumento di redistribuzione delle risorse lo si dovrà per forza trovare nei prossimi anni, per scongiurare il fallimento di centinaia di società sportive. Giocare alcune partite in più, in cui poter tranquillamente schierare riserve e giovani, potrebbe essere un buon “prezzo” da pagare per le “big” per venire in soccorso al sistema. Altrimenti si dovrà pensare a forme di tassazione o provvedimenti simili, perché il calcio di base semplicemente non può scomparire: ne va dell’esistenza stessa del gioco. 

Il secondo modello, sul quale è basato il seguente tabellone, è già frutto di uno sforzo di “mediazione preventiva”. Le “big” entrano ai trentaduesimi di finale, quindi nei fatti giocano una sola partita in più rispetto alla formula attuale (giocano infatti due turni in più, ma la semifinale nel nuovo modello sarebbe a gara secca e quindi il totale è solo un match in più). Non c’è nessun valido motivo per essere contrari. Certo, il cammino da fare per le “piccole” per arrivarci è lungo, ben 6 turni da superare, o 4 per le squadre di D, ma del resto è un modello davvero molto simile a quello inglese, dove infatti il Marine AFC ha dovuto superare proprio 6 turni prima di imbattersi nel Tottenham. 

La scommessa sul rilancio economico, in questo secondo caso, interessa anche i primi turni e quelli preliminari: tutto il percorso di avvicinamento alle “grandi” infatti dovrebbe generare quell’attesa, quell’entusiasmo che riempiono le gradinate da Nord a Sud, anche perché si procede per prossimità geografica, e quindi ci sarebbero in questi turni miriadi di derby e sfide storiche, una sorta di magnifica giostra che conduce al sogno di gloria di incontrare uno dei club più forti d’Italia. Noi pensiamo funzionerebbe.

Volare con la fantasia non è solo una cosa che fa bene allo spirito, specie in periodi come questo. È una cosa che può anche portare grandi cambiamenti di natura molto concreta. 

E a proposito di volare con la fantasia, ovviamente vi starete chiedendo come ci siamo arrivati ai trentaduesimi di finale, a sfidare nientemeno che l’Inter. Noi abbiamo avuto una rivelazione in sogno. Al primo turno preliminare abbiamo battuto la Rondinella 3-0 con una prestazione perentoria; al secondo, con l’Antella, squadra di Eccellenza, la prima impresa con un difficile 3-1 in rimonta. È la volta delle squadre di D, è subito Sangiovannese: prestazione coriacea, avversari neutralizzati e un 1-0 di rabbia ai supplementari; tocca al Trastevere Calcio, che ricorre a un turnover forse leggermente eccessivo perché si gioca la vetta del campionato, lo costringiamo sull’1-1, vinciamo ai rigori. Siamo nel tabellone principale, è già storia. Si gioca col Padova, prima squadra professionistica nella nostra storia. Ci sottovalutano veramente molto, mettono in campo praticamente gli Allievi Nazionali, ma a inizio partita vanno sotto di un gol e un cartellino rosso e non la riprendono più, nemmeno con l’inserimento di qualche titolare. Finisce 2-0. Secondo turno, servirebbe proprio una mano santa nel sorteggio, ed è la volta buona che arriva: il Pinerolo, squadra di Eccellenza che come noi ha fatto l’impresa. Il campo si sorteggia, andiamo su noi, siamo 1500, certo con un bel po’ di curiosi al seguito, la qualità del tifo magari ne risentirà, ma che spettacolo. Vinciamo 3-2 una splendida battaglia. Ed eccoci qui.

Siamo realisti, pretendiamo l’impossibile.

(P.S. non ce ne vogliano le squadre da noi nominate come nostre avversarie sconfitte, né quelle che invece non abbiamo inserito nel sorteggio del tabellone: tutto era solo per fare un esempio!)".


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