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Lazio, Patric: "Con il Covid ho sofferto tanto. Ora ne posso parlare: soffrivo di depressione"

di Andrea Gonini

Nella sua conferenza stampa di ieri, alla vigilia della sfida contro il Bologna in campionato, il difensore della Lazio, Patric, ha parlato anche della sua sofferenza durante il periodo del Covid: "Venivo da una buona stagione, quella interrotta dal Covid che eravamo secondi. Non ho mai parlato di queste cose, ora ho l’opportunità di farlo. Ho sofferto tanto quando sono stato a casa da solo. Dal nulla ho cominciato ad avere problemi di depressione e ansia, tutto è diventato buio. Così ho cominciato a lavorare con un mental coach e con altri esperti fuori. Ho dovuto fare la mia peggior stagione alla Lazio, giocando sempre perché Luiz Felipe si era fatto male, per crescere. Potevo mollare, ma non l’ho fatto. Adesso sono contento dell’uomo che sono diventato”.

Ci racconti il rigore di Immobile, perché non l'hai guardato e ti sei girato verso la tribuna?
"Io sono uno molto passionale, certe volte faccio cose che non mi appartengono. Quando mi rivedo mi vergogno anche. Quindi non lo so perché l'ho fatto, ma è stata una reazione spontanea. È stato bellissimo vedere la gente esplodere al momento del gol".

Come vedi i nuovi arrivati?
"Li vedo molto bene. Sono arrivati giocatori con tante presenze, giocatori maturi. Ci sta che qualcuno ci metta qualche mese a prendere il ritmo del calcio italiano. Sono ragazzi che soprattutto sono sempre concentrati durante gli allenamenti. Piano piano stanno prendendo la mano, chiedono sempre per poter imparare".


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