Lille, Fonseca: "Dopo la Roma avevo l'accordo quasi definitivo con il Tottenham, poi è arrivato un nuovo direttore generale..."
Paulo Fonseca, allenatore del Lille, ha rilasciato una lunga intervista a RMC Sport, dove ha parlato dei primi mesi in Francia: "Dopo aver fatto uno studio approfondito della squadra, e dopo che Alessandro Barnaba mi ha presentato il progetto, ho accettato perché credevo nella costruzione di una squadra a mia immagine, una squadra che possa giocare il mio calcio e che faccia crescere i giocatori. In questo primo anno bisogna creare le basi per avere una squadra più forte e competitiva".
Quali sono i tuoi obiettivi per questa stagione?
"Penso che stiamo facendo una buona stagione. La squadra ha interpretato molto bene il nuovo sistema di gioco e abbiamo recuperato tanti giocatori, quelli che in passato non erano importanti e che sono diventati decisivi. Quello che ho promesso era creare una squadra che giochi un calcio offensivo; poi vogliamo ottenere il miglior piazzamento possibile. Sappiamo che stiamo combattendo contro squadre che hanno fatto investimenti molto più grandi, con progetti molto più consolidati, con allenatori presenti nel campionato da diversi anni. Ma vogliamo arrivare in alto. Vogliamo valorizzare ciò che abbiamo fatto anche attraverso i risultati. Non c'è ossessione per un obiettivo concreto; vorremmo entrare nella lotta per i posti europei e crediamo di potercela fare".
Prima di firmare per il Lille, eri vicino al Tottenham. Cosa è successo?
"Dopo la mia partenza dalla Roma c'era l'accordo quasi definitivo ma c'è stato l'arrivo di un nuovo direttore generale che ha optato per un altro allenatore. È stato fatto all'ultimo momento, ma questo è il calcio. È una questione di scelte".
Mourinho ti ha ispirato molto quando hai iniziato ad allenare negli anni 2000. In quale aspetto lo ha fatto, precisamente?
“Mourinho ha rotto con il tradizionalismo che esisteva nel calcio portoghese all’epoca. È stata una boccata d’aria fresca. Soprattutto, era la sua leadership, il modo appassionato con cui guidava le sue squadre”.
In Portogallo, LaLiga, la Premier League e la Serie A sono molto pubblicizzate; la Ligue 1 molto meno. Cosa ti ha sorpreso di più dal tuo arrivo in Francia?
"Molte cose. Innanzitutto devo dire che sono rimasto piacevolmente sorpreso dalla qualità del gioco, le squadre si affrontano a viso aperto e c'è una grande incertezza nei risultati; poi ci sono tanti, tantissimi bravi giocatori in questo campionato, soprattutto giovani. E mi piacciono molto gli stadi, l'atmosfera e il modo in cui le persone vivono le partite. E poi c'è una cosa di cui non abbiamo mai parlato e che mi è piaciuta molto: l'arbitraggio. La qualità e il livello degli arbitri in Francia è stata una sorpresa molto piacevole".
C'è qualcosa che il calcio francese dovrebbe migliorare rispetto ad altri campionati?
"L'unica cosa che penso è che le persone qui non abbiano idea del reale valore di questo campionato e di quello che potrebbe diventare. Forse dovremmo valorizzare di più il campionato francese, che, a mio avviso, ha la qualità e le condizioni per essere uno dei migliori campionati d'Europa. Lo è già ma se fosse valorizzato al meglio potrebbe tranquillamente competere con quelli considerati i migliori campionati d'Europa. Non ho dubbi su questo".