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Lippi: "Luis Enrique in discussione? E' normale in una squadra che suscita tanto interesse"

di Simone Francioli
Fonte: Radio Monte Carlo

Marcello Lippi è intervenuto a Radio Monte Carlo per parlare dei suoi futuri progetti, della partita che il Milan ha disputato a Barcellona e infine dei problemi che stanno avendo Gasperini e Luis Enrique alla guida di Inter e Roma: "Vacanze finite? Sì, quasi finite. La volontà è quella di riprendere a lavorare, un altro inverno a casa non lo voglio passare. Subentrare in seguito ad un esonero? Perchè no? Non l'ho mai fatto, però potrebbe essere una situazione diversa, divertente, una sfida. Con le grandi pressioni che si vivono oggi a certi livelli, ogni 5 o 6 anni fermarsi per 6-7 mesi, un anno per ricaricare le pile può anche servire per documentarsi, per vedere altri sistemi di lavoro, altre realtà che emergono nel mondo. È una cosa importante". Lippi in passato ha più volte dichiarato di voler allenare all'estero e conferma le sue idee: "L'ho sempre detto: in Italia preferirei di no, salvo motivi di cuore e qui mi fermo. Preferirei una soluzione all'estero e vedrete che sarà così. Ci sono in ballo 3 o 4 cose in questo momento che sto valutando, anche nazionali". L'ex tecnico della nazionale si è espresso anche sull'atteggiamento del Milan nella gara del Camp Nou contro i blaugrana: "Io penso che in questo momento qualsiasi squadra al mondo giochi con il Barcellona sia costretta a fare un certo tipo di gioco perchè il Barcellona contro qualsiasi avversario comanda la partita. Quello che è possibile fare è quello che ha fatto il Milan ieri sera: limitarne la pericolosità vicino alla porta. La supremazia territoriale del Barcellona è stata sterile perché ha tirato pochissimo in porta. Ieri sera il Milan non poteva fare diversamente, ma ha saputo limitare, con una grande prova difensiva, le azioni vicino alla porta". Infine sulle critiche a Luis Enrique e Gasperini: "Sono squadre di talmente tanto interesse che chiaramente suscitano queste considerazioni. Gli allenatori lo sanno bene e vanno avanti per la loro strada".


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