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Lo Monaco: "Mourinho attacca i suoi giocatori, ma dovrebbe mettersi anche lui sulla graticola"

di Marco Rossi Mercanti

“Mourinho e la Serie C? Un’altra uscita infelice, non deve equiparare il calcio dei ricchi a quello dei poveri. In Serie C si gioca per la pagnotta”. Così a tuttomercatoweb.com Pietro Lo Monaco.

Lei la C la conosce, è davvero come l’ha descritta Mourinho?
“Frasi qualunquiste. Chi dice queste cose non conosce il mondo della C, dove si gioca per la pagnotta. Si hanno gli obblighi dei generali e la paga dei soldati semplici”.

Dalla Roma ci si aspettava di più…
“Il problema sono le società. Non è Mourinho. Prima di fare questi discorsi deve guardare i suoi contratti, i suoi emolumenti e guardare quello per cui la Roma lo ha preso. Il suo nome è sinonimo di risultati, troppo comodo scaricare contro la propria squadra. Lui ha sempre fatto da parafulmine, evidentemente ha perso anche questo appeal. L’operazione Mourinho è stata più per suscitare eccitazione nella piazza. Ma non è figlia di alcuna organizzazione o prospettiva. Mourinho non vince da tanto. E quando ha vinto ha fatto spendere tanti soldi. Quando attacca i suoi calciatori dovrebbe mettersi anche lui sulla graticola”.

Il Sassuolo pensa al futuro. E s’è assicurato Luca Moro.
“Si è posto all’attenzione con questo campionato straordinario. La sua squadra di appartenenza non ha creduto in lui e lo ha dato in prestito al Catania. Il Padova ha comunque fatto una bella plusvalenza dandolo al Sassuolo la cui politica è quella di puntare su giovani emergenti. Mi sembra però che la risonanza del calcio si sia spostata in Portogallo: evidentemente i club pensano che da quelle parti ci sia il meglio del meglio. Hanno i migliori allenatori e i migliori direttori”.

Davvero il Portogallo è il centro del mercato?
“No. Possiamo fare a meno di prendere dirigenti e allenatori portoghesi. In Italia abbiamo delle eccellenze. Sicuramente il Portogallo ha sempre prodotto buoni prodotti, ma tranne qualche caso sporadico non mi sembra che possano considerarsi delle eccellenze. Mi viene difficile da pensare”.

Anche il Genoa attinge dall’estero, ds e allenatore non conoscono l’Italia.
“Pensare di potersi salvare con dirigenti che non conoscono i nostri equilibri è alquanto coraggioso”.

Chi si salverà?
“Quando sei là sotto la Serie A ha una caratteristica: basta un filotto e ti riproponi. Non escluderei neppure la Salernitana dalla lotta. Certo, non è facile. Però se dovesse andare tutto in un certo modo se la giocherebbe”.


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