M. Bergamasco: "Un Totti nel rugby? Non credo esista"
Fonte: Radio Mana Mana
“I primi ad essere stanchi di perdere siamo noi”. Queste le parole di Mirco Bergamasco ospite in studio a “Buongiorno Calcio”, Radio Manà Manà, dove il rugbista padovano ha festeggiato il suo ventottesimo compleanno. “Sapevo che mi avreste domandato quando avremmo vinto una partita e mi ero preparato la risposta – ha scherzato Bergamasco -. La cosa più frustrante per noi è
‘farci un mazzo’ così e poi non raccogliere i frutti del nostro lavoro. Anche se siamo consapevoli che, visto che spesso facciamo degli errori individuali che alla fine ci costano le partite come quella con l’Inghilterra, possiamo solo imparare dai nostri errori ed aggiungere esperienza al nostro bagaglio. In questo modo abbiamo anche la possibilità di trasmettere ai più giovani quanto impariamo. In generale, anche se sul tabellone sembra andare tutto diversamente, al di fuori del campo vediamo un movimento che continua a crescere e proliferare. Stiamo facendo già molto per essere gli ultimi arrivati sia nel Sei Nazioni che nella Celtic League. C’è un buon margine di sviluppo e chi lo vive da dentro lo capisce ancora meglio. In più dobbiamo sempre aggiungere che non siamo l’unica nazione in crescita nel rugby: noi siamo penalizzati in un certo senso perché non solo dobbiamo crescere, ma dobbiamo farlo anche più in fretta di altri”. Sul campo la situazione non è poi così negativa, vista la sfortunata sconfitta iniziale con l’Irlanda al Flaminio. “Io credo che ci sono più ricambi di qualche anno fa. Contro il Galles ci sono tante incognite: anche ce non ci saranno Williams e Roberts, sulla trequarti hanno dei bei giocatori come Stephen Jones, e in più tutti i componenti della rosa conferiscono alla nazionale un prestigio internazionale. Fosse Williams il problema! Anche noi comunque non siamo messi male con giocatori importanti come Canale, Masi, Sgarbi che possono fare la differenza”. In ritiro alla Borghesiana tutto procede per il meglio. “Ci troviamo benissimo, si sta bene, si mangia bene.
Proprio ieri è andata via la nazionale di calcio femminile, ma con noi non
c’era pericolo visto che siamo tutti sposati o fidanzati – dice ancora il
tre quarti centro/ala della nazionale -. C’è un ottimo clima, il gruppo è
unito: anche ieri abbiamo fatto un bel barbecue cucinato da Lo Cicero e
Castrogiovanni. Ci siamo ritrovati domenica e abbiamo lavorato bene cercando
di migliorare le due fasi”. L’accostamento con il calcio, comunque, è sempre
più improbabile: “Un Totti nel rugby? Non credo esista, perché magari c’è il
fenomeno, ma non è nulla senza la squadra. Da noi significherebbe che fa
tutto da solo e, per quanto bravo, non potrebbe mai vincere una partita da
solo con una giocata singola. Sputi in faccia agli avversari? Non mi è mai
capitato in carriera, ma se qualcuno dovesse farlo, pagherebbe con molte
settimane di sospensione”. Bergamasco conclude con altre digressioni sul
rugby: “Io e mio fratello Mauro insieme ad uno psichiatra abbiamo scritto un
libro dove spieghiamo cos’è per noi il rugby e perché è uno stile di vita”.
Inevitabile un commento sull’haka degli All Blacks: “Stiamo lì per rispetto
se li affrontiamo, ma alla fine è una danza loro. Vi posso garantire che fa
più impressione vista da fuori. Sul campo siamo già concentrati su quello
che dovremmo fare da lì a poco”. Infine un’osservazione sul matrimonio che a
giugno sembra imminente: “Sono felicemente fidanzato e sto vivendo una
storia che potrebbe concretizzarsi nel matrimonio però non so chi ha detto
che mi sposo…