Massimo Mauro sul caso Folorunsho-Hermoso: "Servono gesti concreti, il codice va cambiato in fretta"
La vicenda degli insulti ripetuti da Folorunsho a Mario Hermoso continua a generare reazioni e riflessioni. Dopo le pesanti frasi rivolte al difensore della Roma nel finale della sfida contro il Cagliari, si è acceso un dibattito sul valore educativo del calcio e sulla necessità di interventi disciplinari più netti, soprattutto in presenza di comportamenti offensivi reiterati. Non si è trattato di un singolo insulto, ma di frasi offensive ripetute più volte, percepite come un’aggressione non solo al giocatore coinvolto ma alla sensibilità generale, motivo per cui è aumentata la richiesta di provvedimenti simbolici e disciplinari più incisivi. In questo contesto, interviene anche Massimo Mauro a La Gazzetta dello Sport, che condanna con fermezza l’episodio e chiede azioni concrete.
Che idea si è fatto di questa vicenda?
"Vedere quello che abbiamo visto è stato come averlo sentito per quante volte lo ha ripetuto: è stato davvero sgradevole, è stata una violenza per tutti, non solo per la mamma di Hermoso. Già è difficile digerire certe parole dette una volta, la reiterazione è stata veramente insopportabile. Come è assurdo il protocollo del Var, trovo assurdo che non si possa punire una cosa così".
Che cosa si augura ora?
"Servono gesti concreti. Il giocatore del Cagliari per me dovrebbe andare a casa di Hermoso a chiedere scusa, investirci del tempo, metterci attenzione. Non basta un post sui social. O lo vedrei bene nelle scuole di Cagliari a commentare il suo errore. E ovviamente cambiamo in fretta questo codice".