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Montella: "Nessun risentimento verso la Roma ma adesso deve guardare avanti"

di Yuri Dell'Aquila
Fonte: Teleradiostereo

L'ormai ex tecnico della Roma Vincenzo Montella è intervenuto all'interno della trasmissione radiofonica "1927", in onda sulle frequenze di TeleRadioStereo per commentare la sua scelta professionale di andare al Catania e l'ultimo anno passato in giallorosso: 

Questo periodo di apprendistato ti ha dato la possibilità di avere una panchina importante come quella del Catania…

“Assolutamente, io la Roma la ringrazio, mi ha dato la possibilità di arrivare a Catania perché se mi hanno ingaggiato vuol dire che mi hanno reputato all’altezza, non provo risentimenti, non ne ho motivo e poi sono fatto così”.

Quanto pesò il titolo "Montiola"?

“No, non credo. Anche da calciatore ho parlato con grande equilibrio. L’importante è dedicarsi totalmente al proprio lavoro e dimostrare sul campo di valere. Penso che la nuova proprietà mi stimi”.

Se tornassi indietro rifaresti tutto quello che hai fatto o detto. Penso a Doni…

“Io credo di aver impostato tutto sulla chiarezza, la situazione del portiere non era semplice, avevo un grande rapporto con Julio Sergio ma io ho parlato chiaramente con i diretti interessati”.

Vucinic, hai carpito che si è rotto qualcosa?

“Seguo poco le vicissitudini, bisogna poi saper anche leggere le interviste, non voglio esprimermi perché non sono preparato. Ha avuto un momento emotivo non facilissimo, ma non ho carpito questi disagi, di più non posso dire”.

Borriello, hai saputo gestirlo bene...

“Ho dovuto fare delle scelte, la squadra non poteva supportare Totti e Borriello, non volevo togliere un giocatore dalla sua posizione, me ne è dispiaciuto. Adesso la Roma deve guardarsi avanti e non indietro”.

Ricordo quando abbiamo saputo di Luis Enrique. La cosa ti ha sorpreso?

“La scelta è stata netta, volevano qualcuno che fosse un esterno. Si voleva dare un’immagine diversa”.

Pensi che quello che si è scritto sui giornali ti abbia fatto male, che eri troppo vicino ai giocatori?

“No, per me è stata una sorpresa leggere le parole di Totti, De Rossi… Perché non mi avevano mai detto niente. E’ stato motivo di grande orgoglio. Totti non mi ha mai detto dove voleva giocare”.

Se qualcuno buttava dentro la palla a Donetsk poteva cambiare la tua storia?

“No, ma non si può dire”.

Quale parte del corpo di Capello puntasti quando tiravi la bottiglietta a Napoli?

“Ma la telecamera ha ingannato tutti, io l’ho tirata dalla parte opposta. Forse avrei fato meglio a fare il contrario…(ride, ndr)”.

Sono convinto che tornerai a Roma…

“Vediamo, si va troppo avanti”.


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