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Montella: "Pensavo di meritare di rimanere ad allenare la Roma, ma è stata presa un'altra decisione"

di Gabriele Chiocchio

Vincenzo Montella, ex giallorosso ora allenatore dell'Adana Demispor, è stato intervistato da goal.com. Ecco le sue parole.

Le stagioni più significative, Montella le ha senza dubbio vissute con la Roma…
«Quando abbiamo vinto lo Scudetto ho provato sensazioni indimenticabili. Le provo ancora. Senti di aver realizzato qualcosa di bello, perché anche oggi i tifosi non dimenticano quel campionato. Anche chi non ha vissuto a quei tempi ma è nato dopo se ne vanta, mostra il loro amore e ne è felice. Ti dà sentimenti che vanno oltre il calcio».

Il tecnico napoletano svela un aneddoto relativo al celebre poker nel 5-1 alla Lazio…
«Quel derby è stata una partita di cui mi emozionavo anche solo parlando. Volevo battere un record prima della partita. Ho chiesto a Totti se c’era un giocatore che avesse segnato una tripletta in un derby nella storia della Roma. Quando ho scoperto che non era successo, ho detto: "Lo farò stasera". Ho mantenuto la mia promessa».

Con Fabio Capello, gli screzi però non sono mancati…
«Ho un grande rispetto per lui. È un allenatore molto importante per quello che ha ottenuto nella sua carriera. Certo, abbiamo litigato e non andavamo d’accordo: mi inseriva nelle rotazioni e io, come qualsiasi calciatore, volevo giocare».

Dal campo alla panchina, perchè Montella successivamente la Roma l’ha allenata…
«Non era facile, ma lavoravo con un gruppo molto intelligente e che già conoscevo, che ti rende le cose più facili. Ad esempio c’era Totti, che da campione del mondo aveva grandi offerte rifiutate per restare a Roma. Lì è un monumento».

L’Aeroplanino, ha salutato la Capitale su decisione della società facendo posto a Luis Enrique…
«Pensavo di meritare di rimanere: questo è quello che mi hanno detto, ma poi hanno preso un’altra decisione. Ma non l’ho presa male, sono scelte che le dirigenze possono attuare».


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