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Orsato: "Il giocatore più difficile? De Rossi, sapeva tutto il regolamento"

di Gabriele Chiocchio

L'arbitro Daniele Orsato è stato intervistato da La Gazzetta dello Sport. Ecco uno stralcio delle sue dichiarazioni: «Arbitrare alla Orsato? Lo si dice adesso che sono più vecchio… Da giovane guardavo Braschi, Morganti, Farina, anche Rocchi, amico col quale siamo stati compagni di trasferte: per me significa farsi accettare anche quando sbagli. Farina me lo diceva sempre. Il mio primo grande errore fu in Samp-Atalanta, diedi un rigore e invece la palla prese lo stomaco. Me ne accorsi dopo ma lì difesi la mia scelta. Cerco di essere il più umile e deciso possibile, non sopporto le proteste sguaiate. Provo ad essere accettato col rispetto, tratto tutti alla stessa maniera. Porto sempre ad esempio Zanetti. Inter-Samp i nerazzurri protestavano, lui venne da me: "Non ti preoccupare, vai avanti"».

Sul VAR.
«Il VAR è diventato importantissimo. E comunque non è vero: se la ricerca della perfezione e della precisione tecnica è giusta, allora al VAR ci vai poco. I VAR giovani non si azzardano a richiamarla al video? Ma dai…».

Sulla prossima annata.
«Avremo tempi di recupero più alti anche in base alle esultanze».

Cosa dice ai giovani?
«L’intervento tecnico è l’unico segreto, più si è puntuali e giusti meglio si è».

Il giocatore più difficile?
«De Rossi, preciso. Sapeva il regolamento alla perfezione. Ci sono ex che rivedo ai raduni-Uefa. Seedorf, Cambiasso, Zanetti: altri livelli, mai stati maleducati».


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