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Orsi: "I biancocelesti hanno tanto da perdere ma rimangono i favoriti"

di Luca Bartolucci
Fonte: Alessandro De Dilectis - Lalaziosiamonoi.it

Una vita calcistica passata a indossare la divisa biancoceleste. Un rapporto durato più di quindici anni trascorsi a sudare e lavorare per la sua Lazio. Fernardo Orsi ha fatto della sua lazialità acquisita un vanto del quale farsi orgoglioso. “Nando” , come viene chiamato dai suoi amici e sostenitori, ha fatto di tutto nella Lazio: da primo difensore dei pali della porta laziale all’allenatore dei portieri,  fino ad arrivare alla panchina biancoceleste  nella veste di secondo di Roberto Mancini. Ha lottato e si è si sacrificato per portare in alto il nome della Lazio, la squadra che porta tuttora nel cuore.
La stracittadina è ormai alle porte:”Sarà un derby nuovo, la Roma ha formazione e gioco del tutto diverso da quello degli ultimi anni, sono  curioso di vedere come Luis Enrique imposterà la partita”, ha esordito l’ex portiere laziale, contattato in esclusiva dalla redazione de Lalaziosiamonoi.it. Allenatore e opinionista televisivo, Orsi è un uomo di calcio, conosce la piazza romana e sa che il derby è una partita particolare, difficile fare pronostici:”La formazione biancoceleste viene da cinque sconfitte di fila, è sicuro che è la squadra che ha più da perdere.. se la dovessi giocare tatticamente però penso che la squadra di Reja possa essere favorita”. La sua avventura sulla panchina della Lazio gli ha lasciato ottimi ricordi. Roma è una piazza importante e come tale pretende grandi risultati, il derby è una di quelle partite che può stravolgere significativamente l’esito di una stagione :”E’ una partita per la quale l’ allenatore non ha bisogno di caricare la squadra”, commenta Orsi,”Un crocevia fondamentale. Una vittoria caricherebbe l’ambiente ma una sconfitta significherebbe tanto per la Lazio, un derby perso qui a Roma pesa più di 110 partite vinte e Reja lo sa bene..”. L’appello dei tifosi laziali al mister goriziano è uno solo: vincere a tutti i costi. Dopo le cinque scoppole ricevute nell’arco delle ultime due stagioni (4 con Reja alla guida della squadra), battere i giallorossi è diventata quasi un’ossessione. Orsi ,però, non pensa che un risultato insoddisfacente possa significare la fine dell’avventura biancoceleste di Reja:” Se andasse male sono convinto che Reja rimarrà sulla panchina della Lazio, certo.. con qualche problema in più. E’ giusto che lo società punti sul tecnico perché oramai sa come muoversi e conosce la sua squadra. Reja può piacere o meno ma sta facendo un grande lavoro in campo e nello spogliatoio. I risultati sono sotto gli occhi di tutti”.
La squadra laziale è un cantiere ancora aperto. La formazione biancoceleste, però, sembra pronta a decollare. Sull’onda dell’entusiasmo portato dalla vittoria di Firenze la prima squadra della Capitale dovrà dare una direzione precisa a questa stagione:”Ero convinto che la Lazio sarebbe partita alla grande invece la squadra è ancora in trasformazione. Bisogna trovare ancora i giusti equilibri tra i reparti cercando di subire di meno. La fase offensiva, però, è migliorata tanto. La Lazio ha tre attaccanti che fanno paura, spero che riescano a fare la differenza davanti”, ha detto Orsi analizzando l’avvio di campionato laziale. Il possibile ritorno di Mauri in campo, a detta dell’ex-portiere, potrebbe essere l’asso nella manica di Reja:”Mauri è fondamentale, garantisce i giusti equilibri in zona offensiva. Averlo perso in queste partite è stato deleterio…Penso che sia tatticamente più importante di Hernanes. Ti fa quei 6 o 7 gol all’anno che per un centrocampista non sono male”. 

Cresciuto nelle giovanili della Roma, Orsi ha dovuto conquistare sul campo l’affetto dei sostenitori laziali: la rivalità sportiva della città eterna non è paragonabile a quella di nessun altro luogo. Dopo anni di fatica e lavoro duro è entrato di diritto bella storia biancoceleste e nei cuori dei tifosi laziali:” Qui il tifo non perdona. Il mio passato giallorosso mi ha reso la vita molto difficile ma quando la gente mi ha iniziato a conoscere è cambiato tutto. Mi sono fatto apprezzare per le mie prestazioni e il mio comportamento… Al mio primo anno di Lazio vincemmo il campionato subito meritandoci la serie A e io feci un’annata strepitosa. A volte capita ancora che qualcuno mi dica romanista ma il mio attaccamento alla maglia biancoceleste è risaputo…ho fatto vedere in tante circostanze qual’ è la mia fede”. Proprio la stagione seguente Orsi si trovò catapultato  per la prima volta in un derby capitolino. L’emozione di quei momenti è rimasta indelebile nella mente del portiere romano:” Il primo derby con la maglia della Lazio non lo scorderò mai. Giocavamo contro la Roma Campione d’Italia eravamo in vantaggio per due a zero, poi ci rimontarono e finì in pareggio. Fu una partita spettacolare.. una delle emozioni più forti della mia carriera”


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