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Pasqualin: "Credo che Dzeko resterà alla Roma". AUDIO!

di Marco Rossi Mercanti

L'avvocato Claudio Pasqualin, esperto di diritto sportivo, ha così parlato in diretta a TMW Radio, nel corso della trasmissione Stadio Aperto. L'intervista comincia dalla Nazionale: "Sono sorpreso, effettivamente l'Italia ci sta conquistando tutti. Grande lavoro di Mancini, oggi giustamente osannato da tutti perché ci ha ammaliati con un gioco che è al contrario di quello all'italiana".

Dove può arrivare l'Italia?
"Le prospettive per farcela ci sono tutte, sempre però mantenendo un profilo basso che è d'obbligo".

All'Atalanta potrebbe non bastare più la top-4?
"Possono pensare di nascondersi finché vogliono e non credo neanche lo faranno. Si attestano tra le squadre top italiane, con ambizioni europee. Aspettiamoci un'Atalanta protagonista anche nel campionato prossimo".

L'Inter come sopperirà all'addio di Hakimi?
"I nomi che girano per sostituirlo li abbiamo sentiti ma non sono la stessa cosa di Hakimi, un crack e un top del ruolo, nella sua posizione senza dubbio il miglior giocatore del nostro campionato".

Chi vede col lavoro più complicato tra le prime sette della scorsa annata?
"Le motivazioni tecniche, ossia rinforzare la squadra, oggi devono lasciare spazio a quelle di carattere economico-finanziaria. C'è questa amara realtà dalla quale ripartire. La Juventus, puntando Locatelli, cerca sì un buon giocatore ma di certo non un top player di livello internazionale. Lo stesso vale per il Milan che deve sostituire Calhanoglu: se riesce ad arrivare Isco sarebbe una buona cosa, pensando a quanto valeva qualche anno fa. Tornando alla Juventus, comunque, per far entrare centrocampisti, visto che si parla pure di Pjanic, devono uscirne altre. Penso magari ad Arthur, ma mi sembra difficile che esca, per motivi di carattere contabile. Parlando di Roma, invece, credo che Mourinho arriverà ad un colloquio positivo con Dzeko e che questo rimarrà".

Che ne pensa della vicenda Commisso-Gattuso-Mendes?
"Io che credo di conoscere Rino come pochi, avendolo sempre seguito nella carriera di calciatore e anche agli inizi di quella da allenatore, devo restare alle sue dichiarazioni odierne. Lui dice di non aver visto né conosciuto personalmente Commisso, che Mendes non è il suo procuratore ma un suo amico e che Oliveira non l'ha mai chiesto. Credo che alla base ci siano incomprensioni ed equivoci, non possiamo non credere a Gattuso. Ricordo che nei precedenti regolamenti era proibito che un allenatore avesse un procuratore. All'origine, perciò, è stata ufficializzata e valorizzata la figura del mediatore, seriamente repressa e combattuta da quella stessa FIGC che, alla faccia del conflitto d'interessi, permette al broker, non di certo un procuratore, di fatturare a carico delle parti. Un tempo non si poteva superare il 5% dello stipendio del calciatore. La federazione ha creato il mostro, i meno responsabili sono i vari Raiola e Mendes, che fanno semplicemente il loro lavoro".

Che succederà con Cristiano Ronaldo?
"Sono quasi incredulo che costui tenga in ostaggio una squadra dell'importanza della Juventus. Il mercato dipende dalle decisioni di Ronaldo e ciò che appare incredibile è che neanche a Torino sappiano cosa sarà. Il PSG, se vendesse Mbappe, sarebbe l'unico a poterselo permettere. Per me in quanto a percentuali siamo a 50-50".

Faranno uno sforzo per Dybala?
"Direi di sì, rientra nei desiderata di Allegri e penso che il prolungamento si realizzerà".

La nuova sfida di Buffon è un esempio?
"Parliamo di un giocatore che è sempre stato speciale. Nel ruolo si può competere a grandi livelli anche se si è avanti con gli anni, lui ha ultimamente dimostrato che regge benissimo da titolare la porta di un qualunque club, anche di Serie A. Parma poi per lui ha un significato particolarissimo, ricordiamo tutti quando entrò in campo 18enne. Scelta da apprezzare perché non tutti ne saremmo capaci".

Il calcio del futuro è parametri zero e clausole rescissorie?
"I parametri zero non esistono, perché oggi sono sostituiti dalle commissioni. Il mediatore di turno è un broker, anche se se ne vergogna. La clausola invece nasce in Spagna ma ormai è universale, sicuramente è legittimo porla".


Claudio Pasqualin intervistato da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini
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