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Pistocchi: "Fonseca ha fatto un ottimo lavoro con la Roma. Sorpreso dal rendimento di Mkhitaryan"

di Marco Rossi Mercanti

Il giornalista Maurizio Pistocchi è stato intervistato da Centro Suono Sport all'interno della trasmissione "Bar Forza Lupi". Queste uno stralcio delle sue dichiarazioni:

Quanto pesa l’impegno nelle coppe europee?
“L’impegno della Champions League consente qualche ora in più di recupero, l’Europa League è molto più impegnativa. Se vinci aumenti l’autostima, se perdi rischi di portarti le scorie più avanti”.

Italiane complessivamente deludenti in Europa.
“Dal punto di vista dei risultati, hanno perso Juventus, Lazio e Atalanta, il Napoli ha vinto ma non si è qualificato. L’unica squadra che sta andando meglio è la Roma e, guarda caso, ha il tecnico straniero. Il calcio italiano è una realtà, ma non si è molto evoluto negli ultimi 20 anni. Può darsi che il calcio italiano abbia un problema di mentalità, tecnicamente non siamo evoluti. Negli anni ‘90 abbiamo vinto praticamente tutto, poi c’è stato un calo notevolissimo. Eravamo il campionato più bello e più ricco d’Europa, adesso siamo forse la quarta. Prima ci sono Premier League, Liga e Bundesliga, ce la stiamo giocando con la Francia. Siamo tornati a fare un calcio molto difensivista, tante squadre giocano con 3 o 5 difensori, in Inghilterra per esempio non vedo nessuno che gioca a 3, in Germania talvolta solo il Lipsia. Un conto è avere un sistemare variabile, un conto è avere un modulo fisso”.

La Roma ha una mentalità più europea, che però non paga in campionato?
“Con tutte le traversie che ha avuto la Roma, con una gestione in questi ultimi anni disastrosa, con allenatori spediti da un giorno all’altro, persino il DS è andato via da Roma. C’è stata molto confusione, penso però che Fonseca sia stata una persona seria, che ha lavorato coerentemente con le sue idee, poi per fare la differenza nel nostro campionato bisogna avere un grande organico, sfruttando così le 5 sostituzioni. La Juventus tiene in panchina gente come Bernardeschi, Kulusevski, Dybala, ha una panchina da 200 milioni di euro. Credo che Fonseca abbia fatto un ottimo lavoro. Sono sempre stato convinto che, per giocare la Champions League e le grandi competizioni, ci voglia una mentalità vincente, non avere paura e attaccare, fare un calcio propositivo. Il calcio italiano, invece, è soprattutto difensivo, si aspetta l’errore dell’avversario. Da questo punto di vista Fonseca ha fatto un buon lavoro”.

Il rendimento di Mkhitaryan?
“Quando lo avevo visto, mi aveva sempre impressionato dal punto di vista tecnico, si vedeva fosse di un altro livello. Da quando è arrivato alla Roma, molto intelligentemente Fonseca ne ha cambiato la collocazione, adesso gioca più avanti perché prima giocava nei 3 d’avanti sulla sinistra. Mkhitaryan sta segnando molti gol, chi fa più gol vince e non il contrario come si suole spesso dire. Mkhitaryan è un giocatore molto importante, è intelligente e ha grande tecnica, è bravo anche nella finalizzazione. Se sta bene fisicamente, aiuta anche il centrocampo, sta avendo un rendimento sorprendente”.

Come mai, però, in Inghilterra ci sono giocatori che vanno male e in Italia sono protagonisti?
“In Inghilterra ci vogliono giocatori veloci e tecnici, in Italia basta solo la tecnica. Ibrahimovic ha 40 anni, è ovvio che non possa essere brillante come uno di 20 o 25, ma con i ritmi bassi della Serie A può fare ancora bella figura. In questi anni, il nostro non è stato un campionato di vertice, è probabilmente la quarta lega d’Europa. Abbiamo anche tantissimi problemi finanziari, stadi obsoleti, a Roma lo stadio non si fa più, è difficilissimo poter coordinare un progetto di sviluppo se non esistono le strutture. Spero che il Governo Draghi faccia qualcosa in tal senso, quando furono fatti gli stadi nuovi per i Mondiali del 1990 si sono rubati un sacco di soldi. La classe dirigente non è stata all’altezza”.

Lo Shakhtar Donetsk affronterà la Roma negli ottavi di Europa League?
“Contro l’Inter è stata molto fortunata, i nerazzurri avrebbero meritato. Non è un avversario facile, però Fonseca conosce bene la squadra e ne conosce i punti deboli, se ve ne sono. Questa Europa League che torna con un campionato ancora da definire, è un impegno psicologico importante. Saranno due partite che possono essere alla portata della Roma, ma è un avversario molto tosto, ha un’idea di calcio con giocatori interessanti e la mette in pratica”.


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