Pres. Aquila: "La Roma ha dato seguito alle parole"
Fonte: LaRoma.net
"Fin da subito dopo il terremoto sono arrivati messaggi di solidarietà da diverse società di serie A ,tra cui anche quelli della Roma. Società che si è fatta sentire anche durante l'anno tramite Matteo Vespasiani che nella nostra società cura la comunicazione e che da tempo lavora nel club giallorosso”. Comincia così la chiacchierata con il presidente de L'Aquila calcio Elio Gizzi, che a "LaRoma.net" spiega il perchè dell'amichevole tra Roma e Aquila.
Presidente come è nata l’idea di questa partita?
“Un giorno un nostro dirigente è stato a cena con la signora Maria Sensi e li nacque l’idea di disputare un’amichevole tra le due società. Posso dire che la mamma del Presidente romanista si è resa subito disponibile. I contatti con i dirigenti della Roma ci sono stati anche durante l’anno sempre tramite Matteo (Vespasiani, n.d.r.) e posso dire che la voglia dei giallorossi di fare qualcosa per la nostra società e la nostra città c’è sempre stata”.
Alle parole sono seguiti anche i fatti.
“La sorpresa mi è arrivata qualche giorno fa quando è arrivato l’ok definitivo da parte della Roma. Tutti siamo stati contentissimi di questa decisione: noi dirigenti, tutto lo staff tecnico, i giocatori ma soprattutto la città de L’Aquila. Questo perché non capita tutti i giorni di ospitare una squadra importante come quella della Roma… Se non ricordo male l’ultima volta fu nel 1998 ,mentre precedentemente capitò negli anni 80’. Per noi è una grossa felicità”
A prescindere dalla fede calcistica quella di giovedì prossimo sarà vissuto come un momento di gioia per tutta la città.
“All’Aquila siamo ripartiti con il calcio anche per questo. Quest'anno abbiamo deciso di ripartiere e lo abbiamo fatto soprattutto per dare qualche ora di serenità e di gioia ai tifosi. Di creare nello stadio un punto di aggregazione, per questo la gara del 27 per noi è molto importante”.
L’obiettivo è quello di dimenticarsi per qualche ora tutti i problemi...
"Certo che si. Dimenticarsi per due ore di tutte le sofferenze e dei problemi che giornalmente ci sono, è un fatto molto importante. Per questo sono convinto che allo stadio ci sarà tanta gente”.
Nonostante la vendita nel capoluogo Abruzzese sia partita da poche ore procede spedita.
“Abbiamo messo in vendita i biglietti solo domenica pomeriggio e in un solo punto vendita. Fino ad oggi (lunedì 24 maggio, n.d.r.) sono stati venduti oltre 300 tagliandi, spero che si possa arrivare a 7-8.000 persone”.
Ci sono stati ulteriori contatti con la Roma in queste ultime ore?
“Alcuni dirigenti sono venuti a fare un sopralluogo, hanno visto il campo, gli spogliatoi e hanno verificato tutto quello che concerne la sicurezza. Penso che nei prossimi giorni avremo un ulteriore contatto”.
Ci sembra di capire che ai messaggi di solidarietà e alle tante promesse arrivate nelle ore seguenti il terremoto, in pochi hanno dato un seguito …
“E’ assolutamente così. Sono solo due le società di serie A che hanno dato un seguito a quei messaggi. Oltre alla Roma che si è resa disponibile con questa amichevole, c’è stata la Juventus che ci ha donato due pulmini per il settore giovanile. Davanti ai riflettori si fanno avanti in tanti e quando la luce si spegne… La Roma ha dimostrato di saper mantenere le promesse… Poi non so se è giusto dirlo"...
Dire cosa?
“Noi dalla Lazio ci aspettavamo qualcosa di più, anche perché eravamo una loro società affiliata. Noi da loro non abbiamo avuto nulla, né un giocatore, né un euro, né un gesto di solidarietà. E questa cosa ci dispiace molto. Questo non perché siamo alla caccia di soldi, bastava anche una muta di maglie, un pulmino per i ragazzi o magari il prestito di un primavera da utilizzare nel nostro campionato”.
Ovvero?
“Noi militiamo in D e abbiamo chiesto alla Lazio qualche giocatore che potesse darci una mano… Li hanno mandati a tante società, alcune delle quali militano anche nel nostro girone, a tutti tranne che a noi. Quindi siamo stati penalizzati anche da questo punto di vista”.
Cosa si sente di dire ai tifosi della Roma?
“Mi sento di fare un appello ai romanisti affinchè stiano vicino a questa città. Noi abruzzesi con i romani siamo molto legati, in molti negli anni 40-50 sono emigrati nella Capitale. Per questo chiedo ai romanisti di partecipare, per dare un sostengo anche morale alla città che ancora oggi è a pezzi".