Prof. Chiacchierini, docente economia alla Bicocca: "DiBenedetto mi sembra uno serio"
Fonte: Teleradiostereo
Claudio Chiacchierini, docente di economia e gestione delle imprese presso la Bicocca di Milano, è intervenuto a Teleradiostereo nel programma "1927"- per dare la sua opinione sulla cessione della Roma a Thomas R. Di Benedetto:
"E' un tema interessante quello della cessione della Roma, il mio pensiero è quello per cui è la prima volta che un investitore straniero entra nel calcio italiano, sembra un personaggio solido anche se non possiamo avere il 100% delle informazioni e nè possiamo ancora dire come lavorerà. Non vedo un cambiamento, dal punto di vista sportivo, perchè Dibenedetto è comunque un soggetto che già appartiene al mondo dello sport, vista la sua attività in America con i Red Soxs, è un immobiliarista abbastanza noto e anche la sua famiglia è abbastanza importante, visto anche il ruolo della moglie impegnata in diverse attività solidaristiche."
Per quanto riguarda la tempistica e gli aspetti cruciali della trattativa, lei che idea ha?
"Le informazioni sono state segretate, anche perchè la Roma è una società quotata in Borsa: non sembrano che ci siano problemi di prezzo, lo slittamento al 20 aprile è fisiologico, anzi mi sembra che la trattativa sia abbastanza rapida, sostanzialmente hanno concluso sul prezzo, e mancano alcuni dettagli tecnici di rilievo, seppur allo stesso tempo molti altri aspetti importanti siano già stati messi appunto.
L'ipotesi del conflitto di interesse per la partecipazione nel Liverpool, elemento fuoriuscito questa mattina, è un aspetto che si aggira facilmente ma ovviamente non si poteva firmare ieri sera, bisogna studiare i regolamenti e capire perbene quello che è il problema reale. Poi ci sono altri due aspetti importanti: i patti parasociali, patti stabiliti tra i soci che vanno oltre la normale divisione di poteri, e può darsi che Unicredit, nonostante la maggioranza delle quote detenute da Dibenedetto, voglia assumere qualche ruolo in più e quindi sicuramente saranno stato argomento importante di discussione, visto che la Banca resterà come sembra, all'interno del pacchetto azionario con il 40% del totale. Mancano gli accordi parasociali, e mancano anche le opzioni "put and call" che normalmente vengono definite in accordi di questo genere."
Lei crede che la diversità di sistema giuridico-fiscale americano rispetto al nostro abbia influito sul ritardo della trattativa?
"Questo ovviamente quando ci sono dei problemi di diritto internazionale societario, può capitare, nel senso che possono sorgere delle problematiche. Ciò non toglie che la Roma continuerà ad essere gestita in Italia anche se da alcuni investitori americani. i motivi del ritardo ripeto sono i patti parasociali e queste opzioni di put and call. Tra le garanzie che rivendica la banca, oggetto del comunciato di ieri sera, ci dovrebbero essere queste opzioni put and call."
Una sua sensazione finale sull'esito della trattativa?
"Bisogna essere ottimisti perchè le cose sembrano partire con il piede giusto: Dibenedetto pagherà quello dovrà pagare e parte di quei fondi che sborserà verranno rimessi nella società e nel miglioramento della squadra, se il buongiorno si vede dal mattino... DiBenedetto non mi sembra un perditempo, è evidente però che dal punto di vista giuridico questo accordo c'è sul prezzo e su alcuni aspetti tecnici, ma se dovesse saltare ci sarebbero solo delle penali, seppur salatissime, da pagare. L'accordo vero e proprio ci sarà con le firme ovviamente. Ma aspettiamo questi giorni con serenità, perchè da quello che trapela le parti stanno lavorando costantemente e con interesse reciproco al buon esito della trattativa."