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Roma Channel, Amendola: "Il mio Lazio-Roma preferito? Quello della stagione 1974/75. Totti sarà protagonista del derby, gli manca solo quel record"

di Redazione Vocegiallorossa
Fonte: Roma Channel

Oggi a Trigoria Claudio Amendola è stato ospite di Roma Channel. Ecco le sue parole:

"Rompo un'abitudine, quella di stare zitto la settimana del derby. Le credenze vanno sfatate, sono molto contento di essere qui a chiacchierare della nostra passione. Come lo vivo? Meno male degli altri anni, con meno tensione e paura. Perdere il derby vuol dire settimane e settimane di magone. Se non ci fosse il derby? Non è possibile, se non ci fosse stato il derby in questi 40 anni mi sarei perso delle giornate fantastiche, alcune brutte ma la maggior parte meravigliose. Rocco (il figlio) sta passando giorni infernali, vive con le farfalle nello stomaco già dal 3-0 contro il Palermo, mi ricordo che a quell'età lo vivevo come una cosa di vita o di morte, il lunedì mattina si va a scuola ed è dura. La maglia di Totti? Ne ho cinque, è un piacere enorme averla. Ho quella di Roma-Parma che tengo come una reliquia, c'è un episodio divertente: partecipai ad un'asta di beneficenza e portai la maglietta di Roma-Parma, che arrivò a 10mila euro. Me la ricomprai a 10.005 euro, era giusto fare beneficenza ma non potevo rinunciare a quella maglietta, è un gesto da romanista. La Lazio? Penso che il derby sia una partita che si gioca con la testa e con l'approccio. La squadra che entra in campo meno preoccupata riesce a impostare la partita. Non possiamo fare nessun altro tipo di partita se non quella d'attacco, puntando sulla velocità e su un grandissimo lavoro a centrocampo. Mi aspetto un lavoro dai due esterni su quei due-tre giocatori della Lazio che ci possono dare fastidio, come Hernanes e Mauri. Hernanes ti manda sempre fuori tempo e ha questa capacità di vedere la porta da lontano che è una chance in più, mi ricorda Hamsik per come vede la porta da lontano ed è un pericolo. Ci vuole una concentrazione feroce sul centravanti e credo che in questa partita non si possa fare a meno di Burdisso. Dove vedremo la partita? Rocco con amici, io in salone, Francesca (Neri, la moglie) in camera. Insieme non è carino, io mi lascio andare e poi mi dispiace. Devo dire che Francesca è una laziale molto soft. Diventò della Lazio perché arrivò a Roma nel 1982, noi eravamo una delle squadre più forti d'Europa e a Roma c'era uno strapotere giallorosso, lei è una persona molto generosa e per questo ha scelto la Lazio. A Madrid ha vacillato, poi la domenica dopo la Lazio vinse e ci ripensò. Come vivo la città? C'è grande attesa, ho cambiato quartiere da un anno. C'era un barista laziale Ponte Milvio che era puntualissimo nello sfottò, ma il mio acerrimo nemico è Stefano Disegni, lazialissimo, al quale non ho mai risposto ai messaggi, aspettando il momento buono per me. E' tra le parti più belle del derby, va preparato dalle tifoserie in maniera forte e intelligente, è un appello a non esasperare gli animi senza perdere il gusto dello sfottò, assolutamente necessario. Dobbiamo stare attenti. Il derby Primavera di sabato? E' una bella occasione per dimostrare quanto il pubblico sia cresciuto. Non utilizzo il termine cugini perché i miei genitori erano figli unici, ma è avversario da affrontare lealmente. Petkovic? Un uomo che parla sette lingue deve avere un'esperienza positiva, in più ha sempre un atteggiamento molto rispettoso verso tutti, a me piace. Devo dire che la Lazio a inizio anno ha trovato una quadratura che mi ha sorpreso, comincio ora a rivedere la Lazio che conosco, con i suoi problemi atavici e la sua capacità, anche nostra, di complicarsi la vita. La Roma magari no, ma la Lazio di soddisfazioni me ne ha date. Il ricordo di Gabriele Sandri? Spero di rivedere domenica striscioni, battute, sfottò in tutte le salse, fino a quel limite che non va varcato, dico queste cose perché siamo freschi dell'episodio ributtante dei fischi durante il minuto di silenzio. Il mio derby? Ce ne sono tantissimi, non posso non dire il 5-1, non posso dire il 4-1 o il 3-3 col gol annullato a Delvecchio, ma il mio derby è un derby quasi in bianco e nero, del '74-'75 con il gol di Prati e il sorpasso. Ci fu un episodio che mi impressionò, perché vedevo questo ragazzo che scavalcò dalla Sud col casco, e un cartello con scritto del sorpasso, come potrebbe succedere domenica. Lamela? Secondo me è la conferma di quest'anno,  era stato criticato a volte a ragion veduta, l'anno scorso ho avuto il terrore che fosse simile a Menez, non per intensità o voglia ma per capacità di stare in campo. Ma un ragazzo che a 21 anni è riuscito in poco  tempo a capire un tipo di gioco così semplice ma molto difficile e a levarsi di dosso quella meravigliosa aura di centrocampista coi piedi buoni. Piedi fantastici, intensità, carattere. Simile a Kakà? Non è lontanissimo, anche se forse Kakà era addirittura più elegante, lui è molto fisico e lo vedi che sembra pesare non più di 75 kg, che non son comunque pochi per un calciatore. Non cade, i difensori italiani menano, Menez stava sempre per terra. L'interpretazione del ruolo è fondamentale, inoltre vede la porta. Qui chapeau a chi l'ha portato a Roma. Quest'estate ho sentito tanta gente che voleva cedere Osvaldo a una cifra ridicola, bisogna aspettare prima di bocciare e criticare un obiettivo di mercato. Ora si critica Destro e la scelta di comprarlo. Le squadre sono forti quando hanno i ricambi, sicuramente Destro avrà il dovere di darci una mano perché giocherà tante partite e tantissime l'anno prossimo, quando magari faremo una coppa. Avremo bisogno di calciatori di questo livello, in più abbiamo preso la punta italiana più ambita in assoluto, non avrei molte critiche da muovere. Bisogna pesare un po' le parole, qui qualunque frase venga detta, come quella di Baldini due giorni fa, viene discussa. Baldini non ha mai detto di voler cedere De Rossi, non si può cavalcare una frase non detta. Chi vede le conferenze stampa in diretta il giorno dopo legge un messaggio distorto, troviamo sempre la chiave negativa, mai un'ottica di buon senso. Molto spesso le risposte sono di buon senso. Se voglio trovare un modo per far passare un messaggio negativo, basta un commento dopo il virgolettato. Se voglio mettere un dubbio, non è difficile. La playlist di Totti? E' un genio. Ne parlavo con Catia Augelli, secondo me è geniale che lui metta Pupo come primo pezzo. Mi hanno stupito queste playlist, come quelle di Osvaldo e De Rossi. Quelle degli argentini sono molto melodiche e tradizionali, è una bella iniziativa perché si possono confrontare le provenienze. Un protagonista del derby? Francesco Totti, perché gli manca un gol solo, e quel record deve averlo. Ha tutti i record tranne quello. Con tutto il rispetto per Delvecchio e Da Costa, ma l'uomo derby dev'essere lui. E' commovente, impressionante. Mi chiedo come faccia, se avesse avuto la passione della chimica sarebbe stato Premio Nobel, non vede cose che noi non vediamo neanche da sopra. Ha occhi dietro, fa sempre la scelta giusta, da vent'anni. Questo lo vedo in pochissimi giocatori, non sbagliare mai la cosa da fare. La cosa che mi inorgoglisce è vedere i suoi detrattori stupiti e vedere lui ancora ferocemente romanista. Altre partite a golf con Zeman? Avevo una gara di golf con lui la domenica dopo Juventus-Roma. Il mister stava seduto su una macchinetta con la sigaretta, mi ha guardato, si è messo le mani in faccia e non ha parlato per le prime 12-13 buche. E' una persona straordinaria con la quale parlare e andare a cena, dopo 10 minuti che si parla di calcio si parla di qualcos'altro, è una persona aperta, sembra un paradosso ma è così. E' intelligente e spiritoso, fa ridere tanto dopo che si apre".


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