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Roma-Cluj, Zenga: "Partita difficile"

di Alessandro Carducci
Fonte: Alessio Alaimo - Tuttomercatoweb.com

Da grande portiere del passato ad allenatore, vincente a Catania e un po' meno a Palermo. Ma in rosanero, allenare, con Zamparini che ti tiene sotto esame, è difficile per tutti. Lo sapeva, Walter Zenga, che da Catania ha accettato di trasferirsi a Palermo, nonostante la rivalità tra le due tifoserie. L'esperienza palermitana, per certi versi, non è andata bene, ma in quel Palermo che l'anno scorso ha sfiorato la Champions League, c'era anche del suo. Il carattere di una squadra capace di non arrendersi mai. Quella era l'impronta di Walter Zenga.

Dopo l'esonero, bruciante, dell'anno scorso, Zenga ha deciso di fare un'altra esperienza. All'estero. Non in un campionato alla portata di tutti, ma in Arabia, a Riyad, dove allena l'Al-Nasr. Vuole vincere e rilanciarsi, Coach Z che per farlo sceglie l'altra parte del mondo. Da uno come lui, amante delle sfide, c'era da aspettarselo.

L'ex allenatore di Catania e Palermo, ha un passato importante in Romania, dove ha guidato National, Dinamo e Steaua Bucarest. Chi meglio di lui, profondo conoscitore del calcio rumeno, ma non solo, può presentare il Cluj, avversario questa sera, della Roma in Champions League? E allora, per conoscere meglio i rumeni del Cluj, Tuttomercatoweb ha chiesto un parere proprio a Walter Zenga, raggiunto in quel di Riyad. "Da quando sono andato via dalla Romania - dice Zenga - sono cambiati un po' di giocatori. Ma, per quanto riguarda il Cluj, posso dire che mi è dispiaciuto per Mandorlini".

In Romania, più che nelle altre nazioni, i presidenti hanno l'esonero facile.
"E' così in tutto il mondo, non si ha la pazienza di vedere le prestazioni. Si guarda solo il risultato".

Stasera prevede una gara abbordabile per la Roma?
"Di abbordabile oggi non c'è niente, è difficile trovare una partita facile. Alla fine le gare diventano facili perché magari si sviluppano in una certa maniera e il risultato ti dà la possibilità di rilasarti un po'. Oggi si fa fatica ovunque, non è più il calcio di una volta: i nomi non contano più nulla, conta l'aspetto della squadra in sé. L'anno scorso Andrea (Mandorlini, ndr) con il Cluj ha vinto tutto quello che c'era da vincere. Ora hanno qualche problema, ma un grande carattere, basti pensare che hanno battuto 2-1 il Basilea. Nell'ultimo periodo hanno incontrato delle difficoltà comuni a tutti. La squadra ha buoni giocatori, tra tutti Traore. E' una formazione che ha buona personalità. La Roma ha tutte le possibilità per vincere, ovviamente se affronta l'impegno con la giusta concetrazione".

L'anno scorso ha lanciato Salvatore Sirigu nel Palermo. In Nazionale, il portiere rosanero, ha commesso un errore contro l'Estonia e ha ricevuto tante critiche.
"Voi, intendo i giornalisti come categoria, siete bravi a fare il vostro lavoro. Quando uno fa un errore viene criticato, giochi una partita sbagliata e subito ci sono polemiche. Un allenatore invece guarda la prestazione del giocatore, Sirigu si è ritrovato dal non giocare ad Ancona ad essere titolare in serie A e in Nazionale. La sua crescita è stata notevole, avendo avuto una crescita del genere un errore ci può stare, però si tende sempre a guardare le cose negative. Va bene, ha preso un gol un po' balordo, ma succede. Salvatore ha grandi qualità".

Come va la sua esperienza a Riyad?
"In tutte le esperienze all'estero, ci sono forti margini di crescita umana e professionale. Cambiano le metodologie, le regole, il clima, il mangiare, la lingua, ma queste esperienze ti fanno diventare più grande, ti arricchiscono di nuove forme positive, affronti delle situazioni che a casa tua magari deleghi. Qui invece le devi affrontare tutte".


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