Rosella Sensi: “I Friedkin hanno riportato ordine dopo la gestione precedente. Hanno alzato il valore del brand”
Rosella Sensi è intervenuta a Radio Radio, toccando vari temi legati al momento che sta attraversando la Roma.
La Roma ieri sera ha battuto 3-0 il Celtic. Come hai visto questa partita?
«Abbiamo visto la Roma che purtroppo nelle ultime partite non ha dimostrato quello che vale. Siamo molto contenti, si è rialzato l'umore che era un po' calato visti i risultati. Felicissima».
Quali sono, secondo te, le ambizioni di quest'anno? La Roma è in grado di centrare il ritorno in Champions?
«Sono molto scaramantica. Qualche tempo fa si parlava facilmente di scudetto. Non dispiacerebbe a nessuno, ma dobbiamo rimanere con i piedi per terra. Abbiamo tre partite importanti contro Como, Juventus e Genoa di De Rossi, solo andando avanti si può capire. Non mi esporrei, ma la squadra quest'anno ha dimostrato che quando gioca bene sa essere all'altezza di tutti».
Una considerazione su Gasperini: ha battuto le barriere della diffidenza?
«Per chi le avesse avute, credo proprio di sì. Lui è un pragmatico, sa mettere bene la squadra in campo. Credo si sappia far coinvolgere nel modo giusto dall'ambiente di Roma che è fantastico quando le cose vanno bene, un po' meno quando vanno male. Se lo si lascia lavorare e si sostiene la squadra anche quando le cose vanno male, credo che riuscirà a fare molto bene».
Ci sono due giocatori della Roma, simbolo della Roma degli ultimi anni, che sono a scadenza di contratto: Dybala e Pellegrini. Cosa faresti fossi nella Roma?
«Non sono domande facili queste. Sono scelte complicate, sono giocatori che hanno dato tanto a questa squadra, e che forse possono ancora dare. La squadra, però, è formata da tanti giocatori...».
Come valuta l'impatto della famiglia Friedkin sulla Roma, anche in ottica di quello che stanno provando a fare? La loro gestione può portare altre cose positive o qualcosa ancora non la convince?
«Credo che i Friedkin abbiano riportato alla Roma quell'ordine che alla Roma mancava dopo la gestione precedente, che è stata devastante e disastrosa per tutti noi tifosi. Stanno facendo cose importanti. Sin dall'inizio hanno deciso di non parlare, sono rimasti coerenti. Credo che la Roma possa fare ancora passi in avanti importanti, anche per quanto riguardo lo stadio - che non è una cosa facile da realizzare a Roma. Bisogna stare vicini alla squadra, il tifoso della Roma è il vero valore aggiunto di questa squadra».
Uno dei tuoi pupilli, Francesco Totti, ha detto che da tre anni non mette piede all'Olimpico. Che impressione ha avuto sentendo queste parole? Su De Rossi al Genoa?
«A Francesco suggerisco di giocare un po' meno a paddle, così ha tempo per tornare allo stadio. È una battuta, chiaramente. Io con i Friedkin sono tornata allo stadio, l'Olimpico di questi anni è uno spettacolo unico. Per quanto riguarda Daniele sono felice per lui, perché purtroppo è uscito male dall'esperienza di Roma che forse era troppo impegnativa per lui, sia professionalmente che emotivamente. Tra tanti era quello che aveva le caratteristiche adatte per diventare l'allenatore».
In questi anni di era Friedkin, come valuta la crescita complessiva del brand Roma?
«Ottima. Sono riusciti a fare delle scelte precise, che hanno alzato il brand Roma a livello nazionale e internazionale. Questo è aiutato dai risultati della squadra, ma non solo. Si devono portare elementi di qualità».
Questi capitani che hanno fatto la storia della Roma - da Giannini a Totti a De Rossi - secondo te Pellegrini ha questa capacità di essere anche lui messo in questa classifica dei più grandi capitani oppure rimane ai margini caratterialmente?
«Un po' lo comprendo. Quando sono diventata presidente dopo papà, avevo un peso sulle spalle enorme. Deve raccogliere eredità enormi, di grandissimi giocatori, di fuoriclasse e non è facile. Sicuramente è romano ed ha un carattere diverso da Francesco e Daniele. Va coccolato».