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Rosetti: "Il VAR? I numeri sono positivi. Il gol della Juve a Bergamo? Seguito alla lettera il protocollo"

di Veronica Sgaramella
Fonte: La Gazzetta dello Sport

Il responsabile della moviola in Italia, Roberto Rosetti, ha rilasciato un'intervista a La Gazzetta dello Sport nella quale parla del VAR. Di seguito ve ne proponiamo uno stralcio: "Sono 309 le azioni finite sotto la lente d’ingrandimento della tecnologia nei primi 7 turni: in 288 casi la scelta della terna arbitrale è stata confermata, 21 volte cambiata. Una media di 3 errori evitati a giornata".

Il VAR ha un effetto domino positivo, specie sui falli di gioco.
"Sono diminuiti: erano stati 260 nelle prime 7 giornate dello scorso torneo, oggi ci fermiamo a 203. I gialli sono passati da 313 a 245, i rossi da 24 a 15. C’è più attenzione da parte dei giocatori, sanno che rischiano di più e limitano alcuni comportamenti. Le proteste sono quasi scomparse, una specie di miracolo in Italia. Ed è da sottolineare pure la serenità dei tifosi allo stadio di fronte a una decisione cambiata con l’aiuto della tecnologia".

Altro punto discusso: su rigori e gol va controllata l’intera azione d’attacco. Come funziona da protocollo?
"La verifica parte da quando la squadra entra in possesso palla, poi serve continuità nell’azione. Non c’è un limite temporale o di campo. Se commetto una irregolarità nella mia area e poi riparto fino a segnare, la Var riporta l’azione alla prima infrazione: rete annullata e rigore contro".

Protocollo Ifab seguito nel gol cancellato alla Juve a Bergamo?
"Alla lettera, c’è continuità. Come c’era nel rigore revocato all’Atalanta per il recupero palla fuori dal campo di Petagna".


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