Sacchi: "Il calcio italiano è in crisi. Puntiamo sempre a vincere con furbizia, siamo un popolo antico"
Fonte: Radio Manà Sport, "Campionato Primavera"
“Siamo un popolo antico, a cui piace l’antichità. Il calcio, per rimanere uno sport d’elite, deve aggiornarsi, altrimenti gli altri paesi prenderanno il largo, come stanno già facendo”. Parole d'esordio di Arrigo Sacchi in un'intervista rilasciata alla trasmissione "Campionato Primavera" di Radio Manà Sport circa le condizioni del calcio italiano rispetto al resto d'Europa.
“In Europa il football è considerato uno sport di squadra, in Italia lo si intende come uno sport individuale. Gli altri pensano più a curare la fase offensiva, noi solo a quella difensiva. Se una squadra non fa gol non si dice: “Beh, allora dobbiamo giocare meglio”.No, si preferisce andare a prendere un altro attaccante. Se si subiscono troppi gol si va a comprare un difensore, invece che migliorare l’organizzazione della squadra. Questo malcostume riguarda soprattutto i campionati professionistici, ma, ahimè, coinvolge anche quelli giovanili, dove i dirigenti chiedono: “Abbiamo vinto?”, invece che informarsi su come si è giocato”.
L'ex ct della Nazionale conclude poi chiedendo l'aiuto della Federazione per risollevare il calcio italiano da una crisi che ormai dura da troppo tempo: "Chiedo l’intervento della Federazione e del Settore Tecnico, che già si stanno muovendo con alcune iniziative. Così rischiamo che il calcio diventi un affare per le altre nazioni europee: Spagna, Germania, ma non solo. D’altronde, ci affidiamo ai calciatori più vecchi, piuttosto che lanciare i ragazzi. Non solo, puntiamo sempre a vincere con furbizia, in qualsiasi modo, anche arrangiandosi, senza pensare a costruire nulla. Il nostro è un ambiente controverso, violento, come possiamo pensare di evolverci?”