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Sannino: "A Trigoria un gruppo che non mi aspettavo. Osvaldo è un campione, Bradley importante. Destro sa che può fare di più"

di Greta Faccani
Fonte: ReteSport

Giuseppe Sannino, ex tecnico del Siena e di Mattia Destro, è intervenuto per parlare del prossimo incontro di campionato tra la squadra toscana e la Roma. Queste le sue parole:

Cosa si aspetta da Siena-Roma?
«E' una partita da tripla per diversi motivi. Il Siena ultimamente sta facendo molto bene e la fase difensiva è la sua forza. Serse poi è una garanzia ma la Roma naturalmente ha più qualità e sulla carta non dovrebbe esserci partita. Sono però partite particolari, anche lo scorso anno quando ero sulla panchina del Siena fu una bella partita».


Cosa le piace della Roma e cosa no?«Sono stato a Trigoria e ho trovato un gruppo che non mi sarei mai aspettato, con grande serenità e voglia di lavorare. Con Zeman si va sempre verso la porta e questo mi piace molto. Le lacune secondo me sono in difesa, però nelle ultime partite la squadra non ha preso gol. E' bello vedere come i giocatori rappresentino fieramente questa maglia».

Sui giocatori della Roma.
«Bradley secondo me è troppo importante per questa squadra, sia per il modo di stare in campo che per i movimenti e la tattica: è un giocatore che già l'anno scorso avevo visto molto bene col Chievo. Lamela sta diventando completo, al di là delle caratteristiche tecniche ora inizia anche a fare gol. Quello che però mi ha stupito di più è Osvaldo, osservandolo da vicino mi sono reso conto del campione che è», ha riferito a Rete Sport.


Su Destro.«Mi aspetterei qualcosa di più da Destro perché Mattia ha grandissime qualità tecniche e lo dico perché gli voglio bene. Vorrei che lui potesse fare un passo in più e capire che per diventare un grandissimo campione serve quel qualcosa in più, lui lo sa».

Sulla posizione preferita di Destro in campo.
«Guardando Pescara-Roma ho notato come Mattia fosse sempre nell'area avversaria creando pericoli. Secondo me anche se gioca più defilato può comunque mettere in difficoltà la difesa avversaria. Questo è un discorso che ho già fatto a Mattia, per essere un attaccante completo deve saper capire tutti i movimenti che gli chiedono i suoi allenatori. Non ci fossilizziamo sull'idea che un giocatore possa giocare solo in una determinata posizione».


Su Pjanic.«Il centrocampo De Rossi-Bradley-Pjanic lo vorrebbe qualsiasi allenatore, secondo me. Pjanic ha grandissime qualità bisogna vedere però cosa gli chiede l'allenatore».

Sulle difficoltà della Juventus.
«Quando una squadra ha un doppio, triplo impegno può soffrire di mancanza di energie, anche nervose. Dopo la partita contro l'Inter ha comunque fatto vedere che, sotto l'aspetto della fame, è ancora la squadra dello scorso anno. Non mi piace criticarla perché penso che la Juve stia facendo il suo cammino e gli stop che ha avuto potrebbero anche essere fisiologici. Aspettiamo prima di aprire un processo».


Sulle parole di Zico.«Ognuno vede il calcio alla sua maniera. Il nostro calcio è più difficile e non è da demonizzare. Forse manca qualcosa sotto l'aspetto dello spettacolo però gli allenatori italiani sanno come mettere in difficoltà le squadre internazionali. Alla fine però è solo una partita di calcio, è questo il punto secondo me».


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