SAPIENZA - Lotito: "Ultras? Pallotta segue me". Garcia: "A cosa servono i biglietti nominali?". FOTO!
Fonte: lalaziosiamonoi.it
Questa mattina nell'aula Magna dell'università della Sapienza si è tenuto il convegno Vivere lo stadio: una passione a rischio? All'incontro sono presenti il Rettore Eugenio Gaudio, il Capo della Polizia, Alessandro Pansa e Marisa Grasso, vedova dell’Ispettore della Polizia di Stato Filippo Raciti, l'allenatore della Roma Rudi Garcia e il DG Mauro Baldissoni, il presidente della Lazio Claudio Lotito e il tecnico Stefano Pioli.
11:50 - Dopo l'allenatore della Lazio, prende la parola il tecnico dei giallorossi, Rudi Garcia: "A volte spesso non ci accorgiamo delle cose che succedono durante la partita perché siamo concentrati. Io non do lezioni a nessuno, spero che i genitori non si facciano più domande se andare o meno allo stadio. La società può ancora prendere qualcosa dallo sport. Io non ho la soluzione, sono contento di essere qui per spingere questa iniziativa. Pioli ha detto che noi allenatori dobbiamo essere un esempio. Sono d'accordo con lui. Cosa si può chiedere ai tifosi? Per me conta tanto la parola rispetto, una persona può essere buona ma fare cose sbagliate quando è in un gruppo. In Italia sono stato sorpreso dal fatto di dover registrare il nome, la data di nascita ecc. per fare un biglietto. A cosa serve se poi non si riescono a individuare i colpevoli e a lasciarli fuori dallo stadio a vita?".
11:45 - Ora è il turno del tecnico della Lazio, Stefano Pioli: "Proviamo grande tristezza, lo sport è passione ed emozioni positive e negative. Dobbiamo assistere a uno spettacolo. C'è un limite che non va superato, ognuno deve fare la propria parte. Anche noi genitori dobbiamo far capire che è soltanto uno sport. Spesso vediamo bambini fare gesti provocatori, dobbiamo evitarli. Le società e le istituzioni devono far rispettare le norme. Essere tifoso significa avere una fede, sostenere sempre la squadra. Noi stiamo vivendo un momento bellissimo, ricevere il calore dei tifosi è stato stupendo, così come vedere tante famiglie. Il calcio è fatto di momenti, a volte viene considerato solo il risultato. Noi crediamo nel lavoro, nel rispetto per la società e per i tifosi. Dobbiamo dare sempre il massimo ed essere professionali. Bisogna fare tutto il possibile per uscire dallo stadio a testa alta. Lo sfotto fa parte del tifo - prosegue Pioli - , è un piacere quando non supera il limite. Si può fare anche in Italia, poi dalle parole bisogna ottenere qualche miglioramento. Oggi abbiamo preso tutti applausi e fischi, ci sta. Anche se non siamo in uno stadio e magari soltanto gli applausi sarebbero stati meglio"
11:20 - Prende la parola il presidente Lotito che risponde alla domanda di Varriale. Il moderatore ha domandato al numero uno laziale se fosse d'accordo sul plauso fatto da Tavecchio al presidente della Roma, James Pallotta, per essersi dissociato dai tifosi giallorossi: "Grazie dell'accoglienza, perché nel momento in cui uno voglia asseverare comportamenti democratici è giusto che ci siano anche dissensi. Il problema è la connotazione, la stragrande maggioranza sono persone per bene, che vanno allo stadio con le loro famiglie. Poi c'è una sparuta minoranza di gente che viene additata come tifosi, ma che invece sono delinquenti abituali, che usano lo stadio per coinvolgere persone e avere mediaticità. Il dovere di cittadino è comportarsi nel rispetto delle regole, noi abbiamo tollerato comportamenti che scadono in situazioni immorali in nome del tifo, ma non è tifo e dobbiamo avere il coraggio di fare una separazione netta. Le persone per bene nella migliore delle ipotesi disertano lo stadio, per prendere le distanze. Questo non è un Sistema democratico, quindi serve un Fronte comune per individuare questi ambienti, conosciuti e limitati, sempre presenti in qualsiasi manifestazione carattere violento. Pallotta ha ragione? Lotito ha ragione da dieci anni e Pallotta lo segue. È il calcio che ha ragione". Si legge su Lalaziosiamonoi.it