Savicevic: "Monchi ha subito azzeccato Ünder. La Roma avrebbe potuto fare di più in questi anni"
Dejan Savicevic, ex giocatore del Milan e Presidente della federazione calcistica del Montenegro, è intervenuto questa mattina ai microfoni di TeleRadioStereo. Queste le sue parole:
Da quando hai lasciato la Serie a il calcio è molto cambiato. Quali differenze noti?
"Quando giocavo in Italia tutti i calciatori più forti giocavano in Serie A. Negli ultimi anni in molti se ne sono andati: Ibra, Lavezzi, Cavani, Verratti. Tanti hanno lasciato l'Italia e per questo il campionato italiano non è più ai livelli di quando giocavo io. Adesso la Premier è il campionato migliore. Ma penso anche che sia in Serie A che in Serie B le cose debbano cambiare. Dovrebbero diminuire le squadre e questo permetterebbe di alzare la qualità. E penso anche che dopo la mancata qualificazione ai Mondiali bisognerebbe cambiare qualcosa anche nella mentalità del calcio italiano, a partire dal settore giovanile. Totti è stato l'ultimo giocatore che aveva una grande qualità come Baggio, Mancini, Vialli, che erano grandissimi giocatori. Per me è strano che in Italia si comprano tanti portieri e tanti difensori, prima l'Italia era un Paese in cui nascevano grandi portieri e tanti difensori, ora sono tutti stranieri e credo si dovrebbe lavorare diversamente su questo aspetto".
Forse perché i prospetti di campioni ora costano 30mln?
"No, nei settori giovanili se vedi un giocatore che ha una certa qualità di saltare l'uomo non puoi mettere direttamente nella linea e farlo correre su e giù. Ogni squadra dovrebbe avere un giocatore con fantasia e un po' di libertà, ora in Italia avete soltanto Insigne che potrebbe inventare qualcosa e risolvere la partita quando non si gioca bene. Non si può sempre vincere giocando bene o attraverso gli schemi. In Italia nei settori giovanili gli allenatori non danno abbastanza spazio a giocatori di questo tipo ed è un problema".
Che differenza c'è tra una grande squadra e una squadra vincente?
"Nel Milan avevano grandi giocatori Maldini, Tassotti, Costacurta, Albertini, come oggi ce l'ha adesso la Juventus con Chiellini, Buffon e Barzagli. Credo ci voglia gente non soltanto con grande qualità calcistica ma anche con grande professionalità per fare il salto di qualità".
Cosa pensi di questa Roma?
"Credo che la Roma avrebbe potuto fare qualcosa in più in questi ultimi anni, ma in Italia non è facile. Adesso è arrivato Monchi e ha subito azzeccato l'acquisto di Ünder che mi sembra una grande promessa. Sta giocando bene e ha fatto gol importanti in queste settimane. In Italia è difficile vincere in questo momento perché la Juventus è un passo avanti, ha comprato bene con Pjanic e Higuain e ha venduto bene ad esempio con Pogba. Per fare una squadra bisogna avere fortuna e fare un buon mercato e la Juve ha fatto molto bene queste cose negli ultimi anni".
Avete qualche giocatore tipo Ünder in Montenegro da consigliarci?
"Per i nostri giovani è difficile andare a giocare in Serie A. Adesso un ragazzino è andato alla Sampdoria ma sta ancora giocando in Primavera perché ha appena compiuto 18 anni. È meglio però se passano per il Partizan Belgrado prima di approdare in Italia perché la differenza è tanta. Monchi ha dimostrato di essere un grande manager al Siviglia e a Roma può fare ancora tante cose".