Sconcerti: "Kumbulla sopravvalutato, non mi piaceva nemmeno all'Hellas Verona". AUDIO!
Il giornalista Mario Sconcerti, decano del giornalismo sportivo italiano, ha commentato in diretta a TMW Radio, durante Stadio Aperto, alcuni dei principali temi attuali. Iniziando da Insigne e il suo addio ormai imminente al Napoli per sbarcare a Toronto: "Il nocciolo è stata la decisione del Napoli di fargli una proposta inferiore all'ingaggio attuale. Il giocatore è di livello internazionale e questo ha messo sul mercato già molto tempo fa. La sorpresa è sulla cifra che andrà a prendere Insigne: leggo addirittura di 15 milioni. La vera novità nelle trattative è la forte tendenza al ribasso".
Come cambierà il suo rapporto con la Nazionale?
"Bisognerà vedere come giocherà Insigne, anche se l'esperienza Giovinco insegna qualcosa. Non c'era però Mancini, che ragiona in modo diverso. Sei un giocatore lontano: nulla è precluso ma niente ti viene aperto. Spesso mancherà un rapporto diretto".
Ci sarà coerenza nelle decisioni che avremo con così tanti contagiati in Serie A?
"Le Asl hanno meno diritto d'intervento, questo sì: devono inserirsi solamente in caso di focolaio. Non è solo il problema di avere una squadra decimata ma la probabilità che ci siano altri contagiati non ancora conclamati".
Le prossime due giornate sono a rischio?
"Io credo si sia già dato e capito. Quest'anno non ci sono Mondiali né attività estiva, si potrebbe giocare pure a giugno. La domanda che mi farei è: perché Serie B e C hanno chiuso mentre la Serie A sta cercando di giocare?".
Ogni paese poi fa a sé.
"Non si capisce perché ognuno non dovrebbe andare per la sua strada. In Italia la sanità è demandata alle regioni, per esempio... Siamo nella cacca, tutti, e il calcio non può lamentarsi. Semmai mi chiedo come mai ancora non ci sia l'obbligo vaccinale nel calcio visto che per lavori in amministrazione pubblica o in fabbrica è obbligatorio. La percentuale di contagiati del calcio è molto più alta di quella italiana, poi...".
Altri attriti Vlahovic-Barone in casa Fiorentina: che ne pensa?
"Credo che ormai la situazione sia chiara e ci si sia liberati dalla preoccupazione di perdere Vlahovic sotto prezzo. Lui a rimanere un anno fuori non ci pensa nemmeno e quindi va venduto: in questo momento la Fiorentina potrebbe sostituirlo bene, con i soldi suoi e quelli di Chiesa anche se in parte sono già impegnati, vedi Torreira. Un altro Vlahovic però sarà impossibile trovarlo".
Come lo vede Kumbulla per il post-Milenkovic?
"Non mi piace, non lo ritengo né un grande giocatore né una promessa, lo trovavo sopravvalutato sin da quando era a Verona. Niente di personale, ma è un classico caso di sopravvalutazione concordata".
Icardi quali problemi risolverebbe per la Juventus?
"Ci sono problemi legati al modo di essere dei giocatori, tutti abbastanza sufficienti. La Juventus non ha imprevedibilità nel gioco, solo Cuadrado dà certe possibilità. Se giudichiamo Morata e Icardi, quest'ultimo ha sempre mostrato di valere almeno dieci gol in più in campionato ma quello della Juve non è un problema di attaccanti puro e i giocatori che ci sono non giustificano la lontananza in classifica".
Alla Juventus serve un manager simil-Marotta?
"Non so se Cherubini sia all'altezza del mercato che faceva Marotta. Non dimentichiamoci che il vero manager della Juve è Agnelli, con una coorte che lo circonda. Il tentativo era di ringiovanire gli uomini intorno a lui, Marotta era fuori etichetta, aveva una ventina d'anni in più rispetto a chi c'era intorno".