Sconcerti: "La Roma mi ha deluso". AUDIO!
Mario Sconcerti è l'ospite del martedì di Stadio Aperto su TMW Radio. Diversi i temi affrontati, a cominciare dalla Salernitana: "L'ultimatum per vendere la Salernitana è il 31 dicembre. Se c'è l'ottimismo di Gravina, mi fa piacere. Una società che viene esclusa da un campionato si avvia probabilmente al fallimento".
Dovesse dare un giudizio sulla gestione del caso Salernitana?
"Sarebbe un giudizio duro per Lotito, ma è anche un casino provocato dalle proroghe della Federcalcio. Non si può avere un'altra società professionistica. Ciò assomiglia molto a una complicità, anche Gravina deve augurarsi che la situazione si risolva".
Cosa pensa delle multiproprietà?
"Basta non dare la proroga. Il Napoli è nella stessa identica situazione della Lazio, perché il Bari è una società professionistica. Continuiamo a confondere la Serie A con il professionismo, che riguarda anche B e C".
Si riparte con Juventus-Cagliari.
"Le partite hanno sempre un rischio, il Cagliari prima o poi dovrà ricominciare a fare punti. Ma è chiaro ci sia un favorito netto, come a Genova. Questa sarà una giornata di poche sorprese, che potrebbe definire i posti al di sotto della zona Champions".
Qual è stata la squadra dell'anno solare?
"Al di là dello scudetto vinto, dico Inter: è stata veramente una grande squadra. Marotta e Ausilio hanno fatto un gran lavoro, con grande intelligenza".
E la peggiore?
"Mi ha deluso l'Udinese. Ma anche la Roma, seppur in questo momento sia nel posto di classifica che le spetta".
Il Milan va ad Empoli.
"Ha investito settanta milioni e li ha investiti perché aveva risparmiato negli anni scorsi con dei prestiti. Il problema non è Ibrahimovic, ma Giroud: gli attaccanti vanno misurati dai gol che fanno. Strano che un giocatore solido come Rebic si infortuni spesso. Avrebbe dovuto prendere Scamacca, ma non era nei pensieri di molti. I trenta, quaranta milioni, in Italia, non li spende più nessuno. C'è questa nostra nuova povertà che fa sì che chi vince un campionato lo rivinca anche l'anno dopo. Siamo stati travolti dall'inflazione del calcio europeo. Le nostre società hanno perso il cinquanta per cento del patrimonio".
La Lazio sta per annunciare il rinnovo di Sarri.
"È soltanto un segnale forte alla squadra. Molto dipende dal materiale che Sarri ha a disposizione. La Lazio è un po' più divisa nello spogliatoio sui metodi di Sarri. Somiglia un po' a quello che Berlusconi fece con Sacchi al primo anno, quando ad ottobre lo confermò già allenatore per l'anno seguente ".