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Sgarbi: "La Raggi e Totti sono due depensanti. Stadio? Neanche la DC aveva fatto cose così violente"

di Gabriele Chiocchio
Fonte: la-zanzara.radio24.ilsole24ore.com

Vittorio Sgarbi ha parlato dello Stadio della Roma e di Totti. Ecco quanto riportato da la-zanzara.radio24.ilsole24ore.com: “La depensante Raggi ha fatto esattamente  l’opposto di quello che aveva promesso prima di diventare  sindaco, quando era all’opposizione. Grillo dovrebbe vergognarsi di avere gente simile. Lo stadio è un orrore, uno schifo, una  violenza, con la totale devastazione dell’agro romano. Totti? Un cretino, un depensante pure lui che dice famo lo stadio. Non c’è bisogno di fare i grattacieli, a Roma non ce n’è mai stato uno, e ora  che non si fanno più Roma comincia a farne? La mia posizione è identica a quella di Italia Nostra e anche a quella della Raggi prima di essere eletta. Se poi uno vuole vedere a distanza i  grattacieli visibili da qualsiasi punto, prego. Ma sono orrori  che saranno la cosa più importante e visibile della civiltà  romana. Manco la Dc aveva fatto cose così violente. È gente che in nome della speculazione più selvaggia  riporta Roma dove non era mai stata. Sfido Totti. Venga a spiegarmi perché vuole pure i grattacieli. Vuoi lo stadio o vuoi correre in salita sul grattacielo? Si deve vergognare la Raggi, Totti invece non sa quello che dice, una volta gli dissero Carpe Diem e lui rispose: non conosco  l’inglese. Fate lo stadio e non rompete i c…, i grattacieli li mettete in c… a qualcun altro, non a Roma. A Roma bisogna ristrutturare lo stadio Flaminio oppure fare solo lo stadio, che c’entrano gli outlet e i grattacieli. Vedi solo i grattacieli. La Raggi? Polpetta abbandonata, Patata bollente, ecco, quel titolo non è niente rispetto a questa puttaneria dello stadio, Una cosa ripugnante. È una che non ha una parola. Non ci sarà colata di cemento? E come li fanno, con il legno? Non bisogna fare nulla a Roma, non si può continuare a rovinare Roma, non rompano il c...o, altrimenti fanno schifezze, bisogna rimettere a posto quello che c’è e basta"


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