.

Spinozzi: "È stato bello tornare a Trigoria. Con la Juventus e il PSG due rimpianti in Primavera". VIDEO!

di Gabriele Chiocchio

L’ex centrocampista della Roma Primavera Emanuele Spinozzi, ora alla Pistoiese, è stato intervistato per A casa dell’ex.

La tua stagione alla Pistoiese era una stagione di grande rendimento, a livello di continuità.
“Diciamo che è stata una buona stagione, ho avuto molta continuità. Non è così scontato che un giovane riesca subito a giocare. Ci sto riuscendo da un po’ di anni, sono molto contento”.

Qual è la difficoltà maggiore di uscire da un settore giovanile?
“La differenza è che qua ti giochi delle salvezze reali, i punti sono pesanti in maniera vera, in Primavera perdi 1-2 partite ma non la vivi come quando passi nel professionismo. La differenza è anche il trattamento che hai in Primavera, la Roma ti mette a disposizione tantissime cose, poi esci e devi cominciare un po’ da capo”.

Ti sei tolto la soddisfazione di giocare in Prima Squadra con Fonseca.
“È stato bello, tornare a Trigoria, riassaggiare i vecchi tempi. È stata una soddisfazione fare gol, era inaspettato. Ero andato per allenarmi con quelli che dovevano trovare squadra, mi hanno chiamato dalla Prima Squadra e ho giocato, facendo gol”.

C’erano D’Urso, Bordin, sembrava un ritorno al passato.
“Sei anche più cresciuto, ti dà un pensiero diverso rispetto a quando sei In Primavera. Te la godi di più, prima era diventata un’abitudine, quando esci e torni in una realtà così importante fa piacere”.

Cosa ti manca di Roma e della Roma?
“Mi manca la mia famiglia, della Roma mi manca la maglia. Essendo un tifoso della Roma è sempre emozionante indossarla, anche nel settore giovanile. Poi le persone che lavorano dentro Trigoria, tutte persone con cui mi sono trovato benissimo. Sono stato contento di ritrovarli”.

Hai vissuto tante gioie a Trigoria col settore giovanile. Qual è l’emozione più grande?
“Sono tante, vincendo tanto i ricordi belli sono tanti. Quello più bello è lo scudetto Primavera, il punto più alto. La finale con la Juventus, segnando anche il rigore. Forse era meglio segnare al 90’ (ride, ndr)”.

Il gol era regolare, sarebbe stato il gol scudetto.
“Ogni tanto rivedo le immagini, mi dico che se non avessero fischiato fuorigioco… magari sarebbe cambiato qualcosa”.

Anche lo scudetto dell’anno prima con gli Allievi fu un’emozione incredibile.
“Sì, perché era il primo, tanti di noi lo hanno tatuato. Avevamo ricreato il gruppo dei Giovanissimi Nazionali dopo la finale persa ai rigori, è come se ci fossimo riuniti per quell’obiettivo, che abbiamo raggiunto”.

Il rimpianto è la Youth League, prendesti una traversa a Parigi.
“Sarebbe potuta cambiare la partita, se vedi il secondo tempo non meritavamo di perdere 3-1”.

Hai mai avuto la sensazione di poter esordire?
“Diciamo che questa sensazione non l’ho mai avuta. Ho sempre cercato di godermela il più possibile, quando sai che non giochi ti godi il momento, la giornata, è come se la vivessi da tifoso, ma in panchina”.

Chi ti rubava l’occhio in allenamento?
“In quegli anni lì c’erano giocatori forti forti a centrocampo, diciamo che De Rossi è sempre stato quello che guardavo, essendo tifoso della Roma. È sempre stato un punto di riferimento. Ma anche Nainggolan, Strootman, giocatori da cui imparare”.

Il tuo futuro?
“Spero di continuare a fa bene, migliorarmi e cercare di salire di categoria, piano piano, con sacrifici e sperare di fare bene”.


Altre notizie
PUBBLICITÀ