Tesser: "Luis Enrique è stato il primo a vivere l'esclusione di De Rossi con difficoltà. Ben venga un codice etico"
Fonte: Radio IES, "A Tutto Campo"
Attilio Tesser, ex allenatore del Novara, è intervenuto ai microfoni di "A Tutto Campo" su Radio Ies. Queste le sue parole:
Sulla vittoria della "Panchina d'Argento".
"E' una bella soddisfazione, che va condivisa con il mio staff, con i calciatori che in due anni hanno conseguito risultati importanti, e con la società che mi ha dato la possibilità di lavorare. E' il frutto di due vittorie importanti nelle due stagioni passate".
Sul "codice etico" di Prandelli.
"Sono favorevole a queste regole. Non perché faccio l'allenatore. Le regole ci devono essere e devono essere condivise tra allenatore e giocatori, confrontandosi. Nel momento in cui sono approvate da tutti devono essere rispettate. Serve delle volte avere elasticità, sia nei confronti del giocatore più importante che nei confronti del più giovane e meno esperto. Aiuta a creare a qualcosa. Ciò che fa Prandelli lo condivido moltissimo, non è integralismo. Le regole sono semplici e condivisibili. Se si arriva alla vigilia di un impegno importante, non succedono queste cose, perché il gruppo nel frattempo ha imparato".
Sul caso De Rossi.
"E' successo anche a me un caso simile, da noi si è risolto con una multa, perché questo prevedevano le regole che vengono poste all'inizio della stagione. Luis Enrique è stato il primo a vivere l'esclusione di De Rossi con difficoltà, ne sono sicuro. Non è facile lasciar fuori il giocatore più forte della squadra. Presumo che l'obiettivo sia quello di perdere qualcosa oggi, per ottenere qualcosa di importante domani. E' ovvio che il buonsenso deve guidare ogni scelta. Ma se si riesce a cambiare sotto questo punto di vista, grazie al codice di Prandelli e di Luis Enrique, è una grande vantaggio per tutto il calcio".
Sulle polemiche tra Juventus e Milan
"Dispiace vedere certe scene a fine partita, ma vista la tensione con cui si era arrivati alla gara, era difficile potesse succedere il contrario. Alcune scene sono state decisamente brutte, ma la partita nel suo insieme è stata godibile. La gara, nei falli di gioco, non è stata cattiva. Il problema è stato il contorno".
Sul futuro di Tesser.
"Spero che qualche squadra di serie B si ricordi del lavoro che ho fatto. Allenare è il mio lavoro e la mia passione, anche se lo stress è tanto. Non è facile cercare sempre il gioco propositivo come ho voluto fare sempre io, mi dispiace per me e per il Novara".