Tifosi del Coritiba non vogliono Zago: "È un razzista"
Fonte: ANSA
(ANSA) - ROMA, 23 APR - L'ex difensore della Roma (con cui vinse lo scudetto nel 2001) Antonio Carlos Zago è il nuovo allenatore del Coritiba, ma questo annuncio del club, fatto ieri, ha scatenato una serie di proteste da parte dei tifosi. Motivo dell'ondata di proteste verificatasi sui social, e anche con persone davanti alla sede della società, è il caso di razzismo in cui Zago rimase coinvolto nel 2006, quando giocava nella Juventude di Caxias do Sul. In una partita contro il Gremio venne espulso per aver dato una gomitata a Jeovanio, centrocampista di colore del club gaùcho, e uscendo dal campo Zago indicò ripetutamente il proprio braccio, rivolgendosi anche all'avversario, a voler evidenziare di essere bianco. Per questo episodio venne squalificato per 4 mesi ed ebbe problemi anche a livello di giustizia penale venendo costretto a presentarsi periodicamente in una stazione di polizia e con l'obbligo di informare le autorità in caso di viaggi fuori dal luogo di residenza superiori ai 15 giorni. Nessuno sembra aver dimenticato quei fatti e adesso Zago, a distanza di 17 anni, è ancora oggetto di contestazioni nonostante in passato, ad esempio quando allenava l'Internacional di Porto Alegre, abbia già chiesto scusa. Così gruppi organizzati della 'torcida' del Coritiba hanno postato sui social frasi e immagini con scritte "Razzismo No", "Dica No al razzismo" o "La nostra storia l'hanno fatta anche i neri", intanto l'ambiente per AC Zago si è fatto 'caldo'. In Brasile questa è la seconda contestazione in pochi giorni di una tifoseria nei confronti del proprio allenatore per fatti che riguardano il suo passato. In settimana c'era stata quella, piuttosto vivace, dei supporter del Corinthians (che fra la sua 'torcida' ha anche una vasta rappresentanza femminile) per l'arrivo sulla panchina del 'Timao' di Cuca, condannato in passato, quando giocava, per un fatto di stupro di gruppo commesso in Portogallo per il quale lo stesso Cuca ha sempre proclamato la propria innocenza. (ANSA).