Totti 300 - Candela: "Un onore aver fatto l'assist a Totti il 17/06/2001". De Rossi: "Avrebbe potuto fare caterve di gol su punizione". Pjanic: "Francesco è la Storia"
Fonte: Roma TV
Roma TV in occasioni dei 300 gol di Totti in maglia giallorossa ha preparato uno speciale per celebrare il Capitano. Questa un'anticipazione con le parole di Alessandro Del Piero: ““Ricordo tanti momenti passati insieme, abbiamo giocato in squadre diverse (Roma e Juventus ndr), di diventarne i capitani e di rappresentare la grande rivalità che c’è tra queste due squadre. Questo ci ha permesso di stimarci a tal punto da rispettarci e da giocare insieme sotto la stessa bandiera che è quella della Nazionale dove abbiamo avuto dei momenti strepitosi, dei momenti di difficoltà e qualche recriminazione, sconfitte che ancora ci bruciano, ma soprattutto dove abbiamo vinto la cosa più grande che c’è in assoluto: la Coppa del Mondo. È ancora impresso nella mia mente l’urlo di gioia dopo il rigore segnato contro l’Australia. Grazie a te e a tutti i compagni abbiamo raggiunto il massimo a cui un giocatore può ambire. Ti mando un grande abbraccio, un grande saluto, ma soprattutto complimenti per questo grande traguardo”.
Giannini sugli inizi di Totti : “Era un ragazzo che stava iniziando che già aveva la spregiudicatezza del campione, la freddezza del campione, la lucidità di poter decidere in un secondo quello che fare e farlo nel migliore dei modi. Già da quelle piccole cose s’intravedeva quella piccola stella che stava nascendo. La caratteristica principale era la freddezza con cui si allenava, giocava, anche in allenamento contro giocatori esperti”.
Candela su Roma-Parma: “17/6/2001 un momento magico come giusto che sia, l’ultima partita del campionato, importante, meravigliosa e il primo gol contro un grande Parma. Tanti campioni loro, ma noi avevamo Francesco Totti. Per me è stato un onore fare l’assist a Francesco. Sembra un gesto facile, però è di una classe, di un’eleganza e di un intelligenza soprattutto. Ha fatto un gol della Madonna come si dice a Roma. Francesco è uno che parla poco, ma fa tanti fatti. Un Samurai (mostra il dvd de “L’ultimo Samurai ndr) che vuol dire al servizio e lui è stato al servizio della Roma e della gente. È indistruttibile (mostra il dvd de “Gli Incredibili”) in campo e fuori”.
De Rossi sul 100° gol contro l’Inter: “Il 100° gol se lo ricorda chiunque, come il 200° o il 300°. Fu una di quelle serate, e lui ne ha vissute parecchie e io con lui, in cui si è caricato la squadra sulle spalle in un momento di difficoltà e con le sue doti ci ha portato in quell’occasione al pareggio, spesso alla vittoria con una specialità che lo ha visto meno protagonista rispetto a quello che poteva fare. Così a giro poteva segnare caterve di gol, invece ha preferito il tiro forte e ne ha segnati di meno. Ma può tirare a giro o forte, come vuole lui. Decisivo e impressionante e ha saputo esserlo in tutte le tappe della sua carriera, in tutti i modi che il suo fisico gli ha concesso. A 38-39 anni è diverso di quando ne aveva 29, ma la sua intelligenza calcistica gli ha permesso di rimanere sulla cresta dell’onda per tutti questi anni".
Javier Zanetti: "Totti è un grandissimo campione non solo in campo, è una bandiera della e lo sarà per sempre. Mi ricordo la sera che abbiamo giocato tutti e due a San Siro. È stato sempre un piacere per me affrontarlo perché era sempre un motivo di orgoglio per me e per tutti i tifosi che amano il calcio”.
Cassetti sul gol di Totti contro la Sampdoria: “La maggior parte del merito va a lui che ha fatto una prodezza incredibile. Rimarrà sempre nella mia memoria e me la porterò sempre dietro anche quando, un giorno, finirà il calcio giocato”.
Pjanic sul 211° di Totti: Francesco è uno che non si pone limiti. E lo si vede sui gol, uno dei tanti record che ha raggiunto, un calciatore che non si ferma e non ne ha mai abbastanza. È un calciatore che possiamo soltanto apprezzare ogni giorno che abbiamo qua. Quel giorno fece una doppietta contro il Cesena raggiunto e superato Nordahl (per il numero di gol segnati con la stessa squadra ndr). Francesco è la storia, un calciatore formidabile, ha lavorato tanto per raggiungere questi obiettivi e si merita di essere tra i migliori di tutti i tempi”.
Maicon sul gol contro il Manchester City: “Mi ha dato una mano perché prima ho fatto quel rigore. Abbiamo visto tutti che è un campione con i suoi colpi di classe. Uno che lavora raggiunge sicuramente questi obiettivi. Per me è un grande piacere ogni giorno entrare nello spogliatoio e vedere Francesco perché, oltre che un grande giocatore è un grande uomo”.
Di Livio: “Credo che la sua semplicità e la sua umiltà siano state le sue armi vincenti. Preparare una partita sapendo che dall’altra parte c’era Totti era sempre difficile. Potevi adottare tutte le tattiche possibili, ma trovava sempre le sue giocate”.
Panucci: "Vedeva dietro anche quando guardava davanti. Sapeva fare tutti i ruoli, sapeva interpretare tutto e soprattutto aveva il pensiero con una frazione in meno degli altri era ed è tuttora un giocatore unico e straordinario".
Delvecchio: “Dietro la longevità di Totti non c’è casualità. Il fatto che lui sia professionista e curi nei minimi dettagli il suo fisico, la sua persona, gli permette di giocare tuttora ad alti livelli”.
Scarchilli sul gol contro il Torino: “Ci segnò un gol straordinario, uno dei pochi che tra virgolette fui felice di subire. Dribblando quasi tutta la difesa e poi con la suola dribblo Bucci in uscita”.
Tommasi: “Di Francesco ho vissuto la crescita, non abbiamo così tanti anni di differenza e per lui erano i primi anni della sua squadra e in prima squadra in maniera squadra. L’ho visto cambiare, maturare sia come calciatore che come ragazzo, fino a formarsi una famiglia”.
Balbo: “Il primo anno che ero arrivato a Roma avevamo fatto uno dei primi derby e lui era un ragazzino aveva 17 anni. Era in panchina, perdevamo 1-0, è entrato, ha dribblato 4 giocatori e gli hanno fatto rigore. Questo ricordo mi è rimasto per un ragazzino con quella personalità in una partita così sentita per uno poi che è nato a Roma, mi ha sorpreso e lì abbiamo capito che dietro quel ragazzino c’era un grande campione”.
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