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Tra confusione tattica ed infortuni: tutti i moduli di Ranieri

di Massimiliano Bruno

Partenza choc per la Roma 2010-2011 targata Ranieri. Dopo aver perso la Supercoppa italiana in favore dell’Inter, sono arrivati quattro risultati negativi in campionato, due pareggi in casa contro squadre di gran lunga alla portata dei giallorossi, Cesena e Bologna, una disfatta in trasferta sul campo del Cagliari e una discussa sconfitta in quel di Brescia. Il tutto condito da una partita abbastanza modesta e rinunciataria contro i vice campioni d’Europa: 2-0 a Monaco e prestazione deludente.
E allora si impone la riflessione. Cosa c’è alla base di tutto ciò? La domanda diventa quasi imbarazzante se pensiamo che solo qualche mese fa la squadra lottò fino all’ultimo secondo disponibile contro l’Inter nel tentativo di contenderle lo scudetto.
E’ scorretto parlare di preparazione atletica errata per due ragioni: la prima è banale, la valutazione del lavoro atletico estivo non si fa dopo un mese, bensì a fine stagione. La seconda ha un paradosso al suo interno: la scelta di Ranieri è ricaduta su una preparazione “leggera”, ossia molta palla, tattica e schemi, poca corsa. Logica conseguenza: la squadra oggi dovrebbe volare, per poi accusare nel tempo il mancato carico di lavoro. Ma i giallorossi non sembrano affatto volare.
Più opportuno quindi collocare l’attenzione su altri temi: è l’incertezza tattica a fare da padrone in questo tormentato avvio di stagione. Proprio nel ritiro estivo di Riscone di Brunico, l’idea di Ranieri pareva essere il 4-3-3. Più volte provato il tridente pesante Adriano-Totti-Vucinic, con il capitano al centro dell’attacco, il montenegrino sul versante sinistro e l’Imperatore su quello destro; alle volte i tre erano supportati da Menez, che agiva alle loro spalle in una posizione più centrale. Le numerose amichevoli precampionato disputate dalla squadra attestavano questa tendenza.
Primo impegno ufficiale e si cambia: Supercoppa, 4-2-3-1 di spallettiana memoria, con Vucinic e Menez decentrati sulle fasce e Perrotta ad inserirsi dal centro. Infortunio di Adriano. Inizia il campionato: stessi interpreti rispetto alla Supercoppa, ma 4-3-3 con Vucinic e Menez più vicini a Totti. Ultimo giorno di mercato: a sorpresa arriva Borriello, in nazionale si fa male Vucinic. A Cagliari si va con il 4-4-2 per far coesistere la nuova coppia Totti-Borriello, sui lati della linea di centrocampo Perrotta e Menez, il francese non sembra gradire il nuovo assetto. A Monaco ancora con il 4-4-2, ma si cambia ulteriormente: esce proprio Menez per fare posto a Brighi. Centrocampo in linea Perrotta-De Rossi-Pizarro-Brighi: disastro tattico, partita rinunciataria.
Le ultime due. Roma-Bologna: 4-3-1-2, rientra Menez e fa il trequartista, dietro la coppia Totti-Borriello. Brescia-Roma: è ancora  4-2-3-1 spallettiano, nei titolari c’è Vucinic che insieme a Perrotta e Menez agisce dietro l’unica punta Borriello. L’impressione, allo stato dei fatti, è che questa confusione tattica possa proseguire: alle incertezze di Ranieri, si aggiungono gli infortuni degli attaccanti (non alibi) e le diverse adattabilità di ognuno di loro. Ancora meno chiaro il futuro se si pensa che a breve, si auspica, tutti gli attaccanti saranno a pieno regime fisico: in quel caso Ranieri dovrà essere bravo a scegliere ed abile a mantenere compatto uno spogliatoio in cui qualche crepa sembra essersi aperta.
E’ un lavoro complesso quello che attende il tecnico romano. La stagione appena decorsa sembra un lontano ricordo. Trovare il filo, prima che sia troppo tardi. I miracoli non sempre si avverano.
 


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