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Tumminello: "Gli infortuni mi hanno fatto venire tanti dubbi sul futuro. Lo scudetto Primavera un'emozione indimenticabile". VIDEO!

di Danilo Budite

Marco Tumminello è stato il protagonista della rubrica A casa dell'ex di Roma TV.

Come stai fisicamente?
"Ancora non sono al top della forma perché comunque questi due mesi di quarantena mi hanno un po’ scaricato di forma. Stando a casa ad allenarmi e non sul campo non è la stessa cosa. Alla fine il ginocchio sta recuperando bene e siamo quasi all’ottavo mese di infortunio, a maggio. Penso che questa quarantena mi è servita tanto per recuperare per il ginocchio però mi ha ritardato un po’ il rientro. Ero pronto per rientrare ad aprile contro l’Empoli".

Sembrava veramente la tua stagione a Pescara.
"Avevo trovato il mio ambiente perfetto per rilanciarmi dopo due stagione tra infortuni e aver giocato poco. Ho scelto Pescara perché era la piazza che mi dava l’opportunità di giocare ed è andato tutto bene. Poi purtroppo  è arrivata questa doppia sfiga dopo due anni dal primo infortunio ed ora bisogna fare come prima, rientrare più forti e tornare a segnare".

A Crotone sei tornato alla grande dopo il primo infortunio.
"Si perché ho fatto la riabilitazione a Trigoria e ho fatto l’ultimo step che ero già pronto a Crotone. Sono tornato in buona forma fisica, mi mancavano soltanto i contrasti con la squadra che ho rifatto dopo 2-3 settimane".

Poi ho ripreso subito a segnare.
"Ho ricominciato con un assist a Torino, ho segnato dopo".

Il primo gol alla prima da titolare.
"Si, ne poteva fare anche due. Però ero molto contento, è una gioia veramente grande. Quando ero piccolo a mio padre dicevo che nella Serie A è difficile segnare, che avevo paura e lui mi diceva di stare tranquillo e che era soltanto una questione di abitudine e che sarebbe stato facile appena entrato nell’ottica. In quell'ottica ci sono entrato, ma ne sono uscito presto purtroppo. Il giorno dopo l’ho chiamato e gli ho detto che aveva ragione. Pensavo che fosse difficile, ma se uno ci crede ed ha fiducia alla fine segna".

Il destino poi ci ha messo del suo. Primo gol e poi primo crociato.
"Penso di aver dato parecchio con la sfortuna. A 21 anni stare con due ginocchia così non è facile. Certe volte hai tanti ripensamenti su cosa fare l’anno dopo, gli anni vanno avanti. L’importante è non mollare, è difficile però".

Lo ricordi il 3-2 al Milan con Donnarumma, Locatelli, Cutrone.
"Ce ne stavano parecchi. Era favorito il Milan, poi invece vincemmo noi, ringraziando Cappa, il talismano di quella partita".

Che emozione fu segnare?
"Il mio primo anno fu nei Giovanissimi Nazionali con Coppitelli quando abbiamo perso la finale scudetto contro l’Inter. A parte la gioia gioia, è stata anche una rivincita per quello che avevamo perso due anni prima. È un’emozione bella, il primo scudetto che ci siamo tatuati in tanti. Sono emozioni che ti rimangono per tutta la vita".

La stagione dopo per te è stata incredibile con lo scudetto Primavera, l’esordio in Prima Squadra con Garcia.
"Si perché partivo svantaggiato vista l’età. Poi sono riuscito a mettermi in mostra con mister De Rossi. Poi è arrivato l’esordio in Serie A inaspettato a Verona. Me lo ricordo perché il mister Bompard, dopo il 2-0 contro la Sampdoria, mi chiese dove preferissi giocare, se avessi mai fatto l'esterno, io incosciente gli risposi che alo avevo fatto solo alle giovanili. Potevo esordire prima all’Olimpico, ma poi l’ho fatto la giornata dopo. Poi ho giocato contro l’Inter con Di Francesco".

Più emozionante a Verona o con l'Inter.
"Sono due emozioni diverse. Una è la prima partita con la Roma, l’altra davanti a 65.000 spettatori anche se per pochi minuti e poi abbiamo perso. Non mi scorderò mai la tournée in America, il ritiro. È stato l’anno in cui ho spiccato di più. Ogni tanto ci ripenso e vedo dei video del gol contro il Tottenham. Stavo bene e non avevo infortuni".

La stagione con più gol rimane quella 16/17 con 30 gol in 32 partite. Ci fu poi quel 4-0 all’Inter in Supercoppa. È una delle serate più belle per te?
"La partita più bella è stata quella perché, a parte l’Inter che era un avversario da anni, ma fare una doppietta all’Olimpico anche se con pochi spettatori, sotto la Sud. Sono cose che rimangono dentro un ragazzo".

Quale sarà la cosa che vorrai riprenderti appena si ripartirà?
"A parte la condizione fisica perché con due ginocchia così ti devi sempre curare, gli devi stare dietro. Voglio riprendermi una maglia da titolare, fare bene come stavo facendo. Poi l’anno dopo tornare in Serie A e col Pescara dimostrando quello che stavo facendo".


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