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Uefa: dossier su stadi italiani non soddisfa in pieno i requisiti

di Emanuele Melfi

«In generale, il settore della candidatura italiana relativo agli stadi è professionale e di standard ragionevole, sebbene in alcune aree i requisiti non vengano soddisfatti in pieno». La Uefa si esprime così nel rapporto di valutazione della candidatura dell'Italia per l'organizzazione di Euro 2016. La confederazione continentale evidenzia che «importanti investimenti a livello cittadino e specialmente a livello di stadi sarebbero necessari per ospitare il torneo». «La candidatura italiana comprende 12 stadi, di cui un esistente (Roma, proposto per la finale). Otto avrebbero bisogno di sostanziali interventi, tre sarebbero nuove costruzioni. In totale, verrebbero investiti 740 milioni di euro con fondi pubblici o privati. A questo punto -si legge- le autorità hanno garantio l'86% (640 milioni) dell'investimento totale». Il resto del budget verrà assicurato da investimenti privati. Nel documento si afferma che «il budget per uno dei nuovi stadi è irrealisticamente basso, tuttavia dovrebbe essere integrato dai governi locali e regionali. I budget per altri due nuovi stadi sono alti», soprattutti per gli interventi da effettuare sulle infrastrutture dei siti. La Uefa si sofferma sui tempi di realizzazione. «Degli 11 stadi che richiederebbero che richiederebbero interventi, un progetto attualmente è in corso (lo stadio della Juventus, ndr), gli altri 10 devono ancora cominciare. Secondo i documenti ricevuti, si prevede che i progetti di tutti gli stadi vengano completati entro luglio 2014. Durante gli 8 interventi, i club continuerebbero a giocare le gare casalinghe (e in alcuni casi europee) negli stadi. Questo potrebbe complicare e allungare i lavori, creando difficoltà di programmazione con possibili conseguenze sulla data di consegna»


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