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UEFA, Marchetti: "Superlega? Per noi partecipa chi merita, non chi ha un nome"

di Benedetta Uccheddu

Nel corso della sua intervista a Radio Anch'io Sport su Radio Rai, il vice segretario generale della UEFA Giorgio Marchetti ha parlato anche del nuovo format delle coppe europee e del progetto Superlega:

Primo riscontro sul nuovo format delle coppe europee:
"Penso che si debba aspettare un numero significativo di giornate per capire il trend. Il nostro obiettivo è cercare di rendere il format più interessante, toccare i pochi punti deboli della competizione come i gironi troppo scontati ed evitare di arrivare alla fine del girone con partite prive di interesse. Nelle prime due giornate sono stati risultati eclatanti, ma chi ha vinto 9-2 ha poi perso la partita dopo. Due delle squadre che guidano il ranking Uefa hanno già perso una partita. Le caratteristiche di imprevedibilità di questo formato porteranno una competizione interessante e vivace fino all'ultima giornata".

C'è mancanza di dialogo tra Uefa e Fifa nella pianificazione dei grandi eventi?
"Sinceramente non vedo la mancata pianificazione dei grandi eventi. C'è un calendario internazionale della Fifa che fissa le date delle competizioni per squadre nazionali. Un calendario rimasto immutato. Anzi, dal 2026 le finestre di ogni anno scenderanno da 5 a 4, le finestre di settembre e ottobre saranno in una finestra più grande, con il vantaggio non secondario di limitare il numero dei viaggi soprattutto intercontinentali, con un impatto indiscutibile sul giocatore e sul club. Non mi sembra di intravedere una mancanza di armonizzazione. Poi quello dei calendari è un grande tema e va affrontato tutti insieme".

La nuova Champions è la sconfitta definitiva della Superlega?
"Noi abbiamo un'idea chiara: le competizioni sportive secondo il modello europeo sono aperte. Partecipa chi merita, non partecipa chi ha un nome. Questa evoluzione di formato non ha fatto altro che confermare questo: è cambiato il format, non quello di qualificarsi. A suo tempo, i tifosi e tutto il mondo di chi ama il calcio hanno detto chiaramente cosa pensavano del progetto della Superlega e perché non era adatto per il calcio europeo".


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