"Un giorno parlerò". La Gazzetta dello Sport spiega i retroscena delle parole di Lukaku legate a Istanbul
"Un giorno parlerò". Ma anche "dopo Istanbul ero a disagio, ma la mia mente era fuori posto per quello che era successo nei giorni prima". Parole che hanno fatto rumore, quelle pronunciate da Romelu Lukaku nelle scorse ore e riguardanti i suoi ultimi momenti da giocatori dell'Inter, quelli che verosimilmente lo hanno spinto a non tornare in nerazzurro la scorsa estate.
La Gazzetta dello Sport ha provato a ricostruire l'accaduto, andando a raccontare i retroscena di quei momenti. Dopo Torino-Inter 0-1 del 3 giugno, una settimana prima della finale di Champions, Lukaku gioca titolare e realizza l'assist per la rete di Brozovic, per una vittoria che certifica il terzo posto dei nerazzurri. Il 4 giugno l'Inter gode di un giorno di riposo, il 5 giugno c'è il media day organizzato dalla UEFA. E lì Big Rom parla: "Il dualismo con Dzeko? Voglio solo godermi la finale senza avere pressioni", alcune delle sue parole.
A quella finale di Istanbul Lukaku ci arriva in ottima forma e con numeri migliori rispetto a Edin Dzeko: 8 gol e 5 assist nelle ultime 14 presenze per il belga, mentre il bosniaco nello stesso periodo aveva messo insieme 10 presenze e 3 gol. Alla ripresa degli allenamenti lo stesso Lukaku chiede un giorno in più di riposo perché sente fatica. Per questo svolge una seduta personalizzata prima di rientrare in gruppo, fatto che forse Inzaghi terrà poi in considerazione nello scegliere la formazione. Lukaku è comunque convinto di giocare titolare contro il City e scopre dell'iniziale panchina solo nella riunione tecnica a poche ore dal fischio d'inizio. E lì c'è un chiarimento col tecnico, che spiega le proprie scelte dettate da questioni di natura tecnica al belga che, evidentemente, non prende bene la decisione.