Zampa: "Roma-Juve è la partita più importante dopo il derby"
Fonte: tuttojuve.com
Lunedì sera luci accese all'Olimpico per uno dei classici del calcio italiano: Roma-Juventus. In esclusiva per TuttoJuve.com ci racconta le sue sensazioni Carlo Zampa, noto giornalista romano voce giallorossa per Mediaset Premium. Si tasta l'ambiente romano in vista di una delle partite più sentite e si fa un tuffo nel passato, quando proprio questa sfida gli costò grosso:
Carlo Zampa, Roma-Juventus non è una partita come le altre, inutile negarlo
"Dopo il derby è la partita con la Juventus è la più importante e la viviamo con un po' di ansia per come stanno andando . Perdere anche con li bianconeri potrebbe diventare un problema, anche se da parte della società c'è fiducia condizionata nei confronti di Luis Enrique. Poi bisogna vedere anche come uno perde la partita, perché l'atteggiamento in campo ha il suo valore, per cui se la Roma dovesse perdere con la Juve e poi col Napoli magari è lo stesso Luis Enrique a decidere di fare un passo indietro".
Lei è d'accordo sulla presa di posizione della Società che ha difeso sempre e comunque il tecnico?
"Cambiare allenatore sarebbe come buttare a mare un progetto nato da poco. Ricordiamo che la Società è giovane con tanti nuovi giocatori. Il progetto è stato costruito intorno all'allenatore, fallito lui fallirebbe il progetto. Perciò si andrà avanti così fino a gennaio quando ci sarà modo di effettuare operazioni in entrata e in uscita in modo da risitemare la squadra".
Fra gli aspetti positivi di Luis Enrique c'è quello di aver dato un bel gioco alla squadra, anche se i detrattori lo definiscono visionario
"Certo che vedere continui cambiamenti di ruolo di certi giocatori o certe scelte lasciano perplessi. A Firenze ad esempio ha rispolverato Cicinho che è considerato ormai un ex della Roma, poi questi continui cambi possono portare problemi. Se ci fossero almeno i risultati a supporto sarebbe un'altra cosa, ma nelle ultime due partite la squadra è stata davvero poco incisiva. La squadra fortunatamente non è contro l'allenatore, anche se qualcuno come Borriello non è soddisfatto".
Luis Enrique ha capito l'importanza che a Roma si dà a una partita come quella contro la Juventus?
"Più che la partita contro la Juventus mi auguro che Luis Enrique capisca la realtà del calcio italiano. La sfida contro la Juventus è senz'altro importante ma pensare solo a questa partita o al derby per una Società come la Roma è limitativo. Contro la Juve sarà una partita da vincere, ma va contestualizzata in un campionato in cui bisogna fare bene ed è importante che Luis Enrique capisca ciò".
Che partita sarà lunedì? Cosa la Juve deve temere della Roma?
"La Juventus sta vivendo un ottimo momento e l'aver modificato l'assetto di gioco ha portato i suoi frutti. I bianconeri grazie a Conte stanno giocando bene e con grinta. Il pronostico pende tutto dalla loro parte. Nella Roma dovrebbe rientrare Totti. Sottolineo dovrebbe, perché capire le intenzioni di Luis Enrique è un'impresa titanica. Certo, Totti non sarà la panacea dei nostri mali ma può darci una mano. La Roma, però, per vincere non deve dare possibilità agli avversari di ragionare e bloccare Pirlo. Sulla carta le due squadre hanno il migliore centrocampo della Serie A, purtroppo ai giallorossi mancherà lo squalificato Gago e credo che De Rossi arretrerà come centrale difensivo. Se devo trovare un tallone d'Achille alla Juve dico che i due centrali potrebbero essere messi in difficoltà dalle punte romaniste".
Osvaldo, dopo aver saltato un turno a seguito della lite con Lamela ci sarà? È uscita in questi giorni la notizia di un'altra lite che ha coinvolto l'argentino
"Osvaldo ci sarà sicuramente e sarebbe assurdo non fosse così. Riguardo alle notizie che circolano credo che si stia amplificando tutto, uno starnuto diventa un uragano. Se fosse successa una cosa simile due settimane fa quando le cose andavano bene nessuno ci avrebbe dato peso".
Quanto le dispiace per l'assenza di Vucinic?
"Mi dispiace tanto. Lo conosciamo bene e sappiamo delle sue grandi doti tecniche. Ma sappiamo altrettanto bene che non è propriamente un cuor di leone e in un ambiente ostile come quello dell'Olimpico, perché l'accoglienza sarebbe stata quella, avrebbe giocato in maniera molto timorosa".
Che ricordi ha di Roma-Juventus? Aneddoti?
"Il ricordo più bello è il 4-0 del 2004, che poi è stata la nostra ultima vittoria. Altrettanto bene, purtroppo, ricordo l'1-2 del 2005, partita che oltre a essere entrata nelle intercettazioni di Calciopoli ha sancito la fine della mia avventura come speaker dello stadio Olimpico. In quella serata tornavano per la prima volta da avversari Capello, Emerson e Zebina. Il modo in cui se ne erano andati ci fece indignare e la risposta migliore per quello che avevano fatto è stata quella di non prenderli in considerazione, tanto da non nominarli al momento dell'annuncio delle formazioni, lasciando apparire soltanto le loro immagini sul tabellone che scatenarono bordate di fischi da parte di tutto lo stadio. La cosa non fu presa bene e fu la fine del mio rapporto con la Roma".