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A Reggio Emilia per la testa e per il portafogli

di Gabriele Chiocchio
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Gabriele Chiocchio

Per molti, la parola chiave di questo finale di stagione è “mentalità”. Lo è per De Rossi, capitano della Roma, lo è per Di Francesco, allenatore della Roma: parte del gap con chi sta davanti (la Juventus, ma anche il Napoli) può essere colmato migliorando il proprio atteggiamento, con maggiore determinazione e cattiveria in grado di sopperire a periodi non positivi dal punto di vista strettamente tecnico. Per altri, da sola la mentalità può far poco: lo stesso De Rossi ha parlato di “70-80 milioni in più sul mercato” da “rubare” alla Juventus per poter ricucire la distanza dai bianconeri, una visione sicuramente più pratica, probabilmente più realistica in quanto con giocatori migliori è anche più facile essere meno timorosi e più sicuri delle proprie possibilità. Neanche a dirlo, per far crescere (di poco, ma poco è più che niente) entrambi gli aspetti c’è la partita contro il Sassuolo in programma domenica alle 20:45. La Roma ha già centrato il suo obiettivo, ma ha un terzo posto da difendere e deve dimostrare una crescita sul piano della voglia di vincere (pensando anche alle stagioni di Rudi Garcia, con tre sconfitte in tutte e tre le partite - contro Juventus e Genoa il primo anno, contro il Palermo il secondo - che non vedevano obiettivi in palio), con la possibilità, d’altro canto, di mettere subito da parte qualche milione in più. Per quanto riguarda la distribuzione del marketpool della prossima Champions League - che sarà comunque ridmensionato rispetto alle ultime tre stagioni, perché la torta si dividerà in quattro anziché in tre o in due - infatti, presentarsi ai nastri di partenza come terzi assicura una somma leggermente maggiore rispetto al farlo come quarti. Risultato ottenibile con un solo punto, anche con un altro 0-0 dopo quello contro la Juventus, ma che sarebbe ancora più significativo con una vittoria che darebbe un altro sapore a un bel finale di questa stagione. In attesa della prossima, in cui crescere ancora.


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