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Abbattuto il muro senese, la Roma dimostra la sua forza

di Gabriele Chiocchio

E' una piccola impresa quella confezionata dalla Roma all'Artemio Franchi di Siena, campo che nelle ultime stagioni era diventato piuttosto ostile ai giallorossi. Dopo le prime tre visite nella città del Palio senza gol subiti sul groppone in Serie A (0-0 nel 2003/2004, 0-4 nel 2004/2005 e 0-2 nel 2005/2006) e fatta eccezione per la vittoria per 1-3 del 2006/2007, quando il gol di Mario Frick arrivò con i giallorossi già in vantaggio per 2-0, la Roma aveva sempre infatti preso almeno un gol riuscendo ad andare a segno e a rimontare il passivo solo una volta, nel settembre del 2009 con Claudio Ranieri in panchina, con i gol di Mexes e Riise a ribaltare l'iniziale vantaggio bianconero firmato Massimo Maccarone.

La qualità della fase difensiva bianconera costituiva inoltre un ostacolo importante per la Roma, giacché la squadra di Cosmi aveva subìto appena 4 reti in casa nelle precedenti sei sfide di campionato giocate tra le mura amiche, solo una delle quali persa, contro la Juventus capolista. Non solo: i bianconeri arrivavano da una striscia di 4 partite totali e 3 interne di campionato (che si allunga a 5 totali e 4 interne considerando anche la Coppa Italia) concluse con un clean sheet e non subivano più di due gol in casa dallo scorso 29 aprile, quando il Milan, allora guidato in attacco da un certo Zlatan Ibrahimovic, arrivò a 4 segnature, come è riuscito a fare solo il Cagliari, ma in Sardegna, in questa stagione.

Numeri che certificano l'efficacia della fase offensiva giallorossa, magari meno spettacolare rispetto a quella di altre occasioni, e la portata di una vittoria che porterà Totti e compagni alla delicatissima sfida con la Fiorentina con la piena consapevolezza dei propri mezzi.


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