ADDIO FONSECA - Una piccola Roma tra le grandi della Serie A
Il comunicato della Roma di non confermare Paulo Fonseca sulla panchina giallorossa per la prossima stagione era nell'aria da tempo e arriva quasi al termine di una stagione non all'altezza. La squadra capitolina, nel pre campionato, veniva considerata inferiore rispetto alle altre pretendenti per la qualificazione alla prossima Champions League: dopo un girone d'andata che ha visto la Roma meritatamente salda al terzo posto, è stata fatale la sconfitta contro il Parma di metà marzo per la Lupa che, complice un ottimo cammino in Europa League, è sprofondata lentamente al settimo posto.
Le cause di questo tracollo possono essere tante, non si può, però, non dare peso al trend negativo negli scontri diretti in campionato: su dieci partite sin qui disputate contro Juventus, Milan, Napoli, Atalanta, Inter e Lazio, la squadra di Fonseca ha racimolato appena 5 punti (senza mai uscirne vincitrice) subendo la bellezza di 23 gol. La vera dimostrazione di inferiorità rispetto alle rivali non arriva solamente dalle statistiche, ma anche a livello di prestazioni la Roma non ha quasi mai dato prova di potersi giocare gli scontri diretti alla pari con le avversarie dimostrando evidenti limiti tecnici e psicologici. Un chiaro esempio è la gara di andata contro l'Atalanta al Gewiss Stadium in cui i giallorossi sono passati in vantaggio nei minuti iniziali con la rete di Dzeko per poi crollare nella seconda frazione di gioco sotto i colpi di Zapata, Gosens, Muriel e Ilicic.
Non è bastato l'ottimo cammino europeo per salvare la panchina di Paulo Fonseca, con Dan e Ryan Friedkin che si sono affidati a José Mourinho per fare il salto di qualità in Italia e in Europa.