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Alla ricerca della mentalità da top team, sbagliato l'approccio in tutti e quattro i big match

di Luca d'Alessandro
Fonte: Luca d'Alessandro

La Roma di questo inizio di stagione è una squadra a due facce e per capire come andrà a finire una gara basta, la maggior parte delle volte, vedere i primi minuti di gioco. Il processo di crescita da buona squadra a top team mondiale, come dichiarato a più riprese dalla società, ha portato la Roma ad aver acquisito, grazie anche all’ottima stagione scorsa, la consapevolezza della propria forza contro le piccole, cosa positiva visto che non è passato molto tempo da quando capitan Totti lanciava a più riprese il monito “Lo Scudetto si vince con le piccole”. Tuttavia ancora non è consapevole, perché i fatti hanno dichiarato che la squadra è all’altezza, di potersi sedere al tavolo dei grandi e giocarsela. Quindi abbiamo assistito a partite in cui gli uomini di Garcia dopo un 15’ avevano già messo in cassaforte il risultato e a gare, come quella di ieri, dove la squadra sembrava non essere scesa in campo. Proprio i così detti big match andiamo ad analizzare. Finora la Roma ha affrontato nell’ordine Manchester City, Juventus, Bayern Monaco e Napoli. Tre trasferte e una gara all’Olimpico. In tutte e quattro le partite la squadra ha completamente sbagliato l’approccio iniziale andando in svantaggio. Il dato allarmante è che in tre occasioni su quattro il gol è arrivato prima del decimo minuto: Higuain dopo 3’ contro il Napoli, Aguero dopo 4’ contro il Man City, Robben dopo 9’. Solo contro la Juventus, in una gara particolare, hai subito la rete dello svantaggio verso la metà del primo tempo, ma dopo un avvio comunque poco convincente. Perché abbiamo parlato di mentalità e non che la Roma non sia all’altezza? Semplice perché finché la squadra veniva da una serie di risultati positivi ha saputo reagire alle avversità riuscendo a pareggiare prima e rischiare seriamente di vincere contro City e Juventus, mentre dopo il 7-1 rimediato contro il Bayern Monaco son venute a mancare quelle certezze che i risultati e il lavoro di Garcia avevano trasmesso ai giocatori. La prova è stata la sconfitta contro un Napoli, mai così forte in stagione: Il gol di Higuain ha completamente bloccato la squadra che ha rischiato di subire un’altra goleada. Alla fine in 4 big match lo score recita 3 sconfitte e 1 pareggio. Archiviate le due partite più difficili delle 38 in Serie A (trasferte di Napoli e Juventus), squadra e allenatore devono trovare nuovamente quella serenità e la giusta mentalità per ripartire. Il calendario pone subito la Roma all’ennesima prova: la trasferta dell’Allianz Arena contro i campioni del Mondo del Bayern Monaco. Miglior partita non poteva capitare per tirar fuori un orgoglio ferito e ripartire hungry for glory più che mai.


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