Angry For Glory
Hungry For Glory. Questo lo slogan scelto dalla società per rilanciare una squadra e un ambiente schiacciato sotto le macerie del 26 maggio. Nuovo mister, nuove giocatori, una linea di pensiero unica nelle strategie societarie ed ecco che, come per magia, viene lanciata una Roma mai vista prima. Tutti ingranaggi di un meccanismo perfetto, che ha portato la squadra a un avvio mai registrato nella storia della Serie A, con 10 vittorie di file nelle prime 10 giornate di campionato, e al record storico di punti ottenuti dal club nel massimo campionato italiano di calcio: 85. Il mercato estivo regala ulteriori tasselli, strappati alla concorrenza per alimentare la Fame di Gloria di una squadra che vuole stupire anche in Champions League. L’inizio è di quelli da sogno: i giallorossi vincono le prime 5 partite di Serie A e l’esordio europeo è di quelli che ogni tifoso desidera. Tutto ok, ma la domanda è: la Roma reggerà l’urto dei big match? Ecco che si presentano le trasferte di Manchester e dello Juventus Stadium. Un pari e una sconfitta, ma la squadra manda in campo lo spirito Hungry For Glory che è in lei. Arriva il Bayern Monaco all’Olimpico e mina profondamente le convinzioni di una squadra che si scopre improvvisamente, inaspettatamente troppo fragile. I capitoliniretrocedono dalla Champions in Europa League, ma in campionato lottano punto a punto con la Juventus. Il tasso tecnico è talmente elevato che riesce a sopperire il calo di gioco evidente. Ma alla lunga i nodi vengono al pettine e i limiti degli interpreti giallorossi si manifestano sempre di più. L’alibi degli infortuni viene meno, i proclami delle dichiarazioni alla vigilia dei match non trovano riscontri sul campo, qualche giocatore manifesta privatamente il proprio scontento, il gioco viene meno e di conseguenza anche i risultati. -5 dalla Juventus capolista, 4 pareggi consecutivi all’Olimpico e vittorie stentate. In una stagione capita il momento no, ma bisogna far buon viso a cattivo gioco, tirare la cinghia e ripartire il prima possibile. La Roma al 21 gennaio è ancora in lotta sui tre fronti: Serie A (scontro diretto con la Juventus in casa), Europa League (sedicesimi contro il Feyenoord) e Tim Cup (quarti di finale contro la vincente di Fiorentina-Atalanta). Alle porte dei match decisivi e per affrontare al meglio questi ultimi mesi di stagione, bisogna ritrovare prima di tutto la grinta, il carattere. Per fare un esempio con qualche spot della Roma estiva, dedita a posare a Philadelphia con Totti novello Rocky, l’Eye of the Tiger (l’occhio della tigre), perché per avere l’Hungry For Glory (affamati di gloria), bisogna essere Angry For Glory (arrabbiati per raggiungere la gloria)