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Bojan Krkic, il baby recordman che può incantare Roma

di Adriano Mazzone

Faccia pulita da ragazzino tranquillo, barba appena accennata e un fisico minuto di 170 cm per 65 kg è l'identikit dell'attaccante che il prossimo anno potrebbe far sognare la piazza romanista, Bojan Krkic. La Roma sembra ogni giorno più vicina all'acquisto del giovane della cantera del Barcellona tramite un accordo sulla base di 10 milioni, con diritto di controriscatto da parte degli spagnoli per un prezzo ancora da definire. I blaugrana vorrebbero fissarlo al 20%, ma Sabatini sta tentando di alzare il prezzo.
Anche se dotato di fisico tutt'altro che possente, Bojan può ricoprire tutti i ruoli dell'attacco. È ottimo come esterno offensivo, quindi utilissimo al 4-3-3 di Luis Enrique, essendo provvisto di una grande velocità e di una capacità di saltare l'uomo fuori dal comune che Ricardo Lòpez, il portiere dell'Osasuna, ricorderà bene dato che si vide saltare dal diciassettenne Bojan con una “bicicletta” degna delle migliori pubblicità con protagonisti i calciatori. Il  meglio di sé lo dà però come centravanti, grazie ad uno spiccatissimo fiuto del gol che lo ha portato a raggiungere record su record. Infatti, nonostante i suoi 21 anni non ancora compiuti, è già un giocatore conosciutissimo e riconosciuto come uno dei talenti più promettenti del mondo, e, vista la sua carriera, non potrebbe essere diversamente, i numeri parlano per lui. Detiene praticamente ogni record d'età del Barcellona dalle giovanili alla prima squadra. È il giocatore più giovane che abbia mai esordito con la squadra catalana nella Liga a soli 17 anni e 19 giorni, è il più giovane ad aver segnato in Liga con la maglia blaugrana, ed ancora il più giovane ad aver segnato con la stessa maglia al Camp Nou e ad aver raggiunto le 100 presenze con la prima squadra. Detiene il record anche in Champions League come più giovane debuttante nella competizione a 17 anni e 25 giorni, e quando siglò il suo primo gol nella massima competizione europea, era di qualche giorno più anziano di Peter Ofori-Quaye, il ghanese che nel 1997 segnò il suo primo gol in Champions a 17 anni e 195 giorni, 22 in meno di Bojan.
Il padre, suo omonimo, è un ex calciatore serbo, famoso in patria, che attualmente lavora come talent-scout proprio nel club neo campione d'Europa, e fu lui a far muovere i primi passi su un campo da calcio al figlio quando aveva solo 4 anni. A 8 anni il Barcellona lo notò in un campo estivo organizzato dalla società, e non si fece scappare l'occasione di metterlo sotto contratto. Da quel momento in poi la vita di Bojan gli regalò soddisfazioni una dietro l'altra. Ha sempre giocato con ragazzi più grandi, così per abituarsi anche a fisici più forti del suo, e nella prima stagione della sua carriera con la maglia blaugrana segnò addirittura 220 gol. Anno dopo anno saliva di categoria, e l'anno meno prolifico fu quando un infortunio lo tenne fermo qualche mese e riuscì a segnare "solo", si fa per dire, 40 gol. Nel corso dell'esperienza nella cantera, fino all'esordio in prima squadra sotto la gestione di Rijkaard, ha messo a segno 648 reti ufficiali (889 se si contano le amichevoli), ovviamente un altro record, con una media di tre gol a partita.
Leggendo queste statistiche risulta difficile capire come il Barcellona possa privarsi di un simile giocatore, ma poi si va a guardare il nome dei colleghi che occupano i posti da titolare nella prima squadra e qualche perplessità ci abbandona. Anche per un giocatore come Bojan è difficile entrare in competizione con gente di nome Messi, Villa o Pedro. A parte il primo che viene da un altro pianeta, gli altri due, soprattutto Pedro, sarebbero anche alla portata del giovane Krkic, ma l'esperienza e la classe di Villa, unite al fiuto del gol e alla freddezza di Pedro hanno creato un equilibrio perfetto nella fase offensiva del Barcellona che sarebbe un peccato rompere.
Inoltre quest'anno è arrivato anche Afellay, sul quale Guardiola punta molto, e le chance per Bojan si sono ridotte ancora di più. Per questo motivo ha deciso che è arrivato il momento di cambiare aria e la società ha accettato, riservandosi comunque la possibilità di poterlo riprendere in futuro.
Un giocatore come Bojan deve avere l'opportunità di giocare ed esprimersi al meglio, e la Roma americana sotto la gestione di Luis Enrique sembra essere l'ambiente adatto a lui. Ora c'è da definire solo qualche altro dettaglio, poi i tifosi romanisti potranno farsi trascinare dalle prodezze che questo giocatore immancabilmente offrirà se gliene verrà data l'occasione.


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