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Brutta Roma anche col tridente delle meraviglie

di Gianluca Ricci

Tante soluzioni tattiche quelle applicate questa sera da Ranieri, ma con un comune denominatore: il gioco della Roma non decolla. Contro il Brescia il tecnico rispolvera il trio da mille e una notte Totti-Borriello-Vucinic, che tuttavia resta tale solo sulla carta. Con una linea mediana alle spalle formata da Simplicio e Perrotta ai fianchi di De Rossi, il 4-3-3 d'inizio gara non riesce a creare palloni giocabili, potenzialmente pericolosi, da mettere sui piedi delle tre punte di diamante. In più di un'occasione Vucinic prova a sistemarsi come trequartista alle spalle del numero 10 e dell'ex Milan, cercando di sfruttare le sue armi migliori partendo più da dietro. Tuttavia cambia poco: il Brescia è un fortino, il centrocampo di Ranieri non brilla, il gioco latita. Nella ripresa il tecnico gioca la carta Menez, inserendo il francesino al posto di Simplicio. Jeremy sistema in una posizione per lui del tutto inedita: alle spalle delle punte una sorta di 4-2-1-3 (tridente con Totti e Vucinic ai lati di Borriello). Proprio dai piedi del ventiquattrenne di Longjumeau parte l'assist che permette a Borriello di sbloccare il risultato un minuto prima dell'ora di gara. Con lo stesso modulo tattico si va avanti anche dopo il gol di SuperMarco, ma Eder non tarda a siglare il pari per le rondinelle. Una Roma brutta davvero, che continua ad avere nel solo Menez l'unico elemento in grado di regalare un bagliore di fantasia nel grigiore generale.


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