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Come è entrato Wijnaldum e perché sono rimasti Zaniolo e Karsdorp: il funzionamento della lista UEFA e del settlement agreement

di Gabriele Chiocchio
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Gabriele Chiocchio

Quella di oggi è stata una giornata molto importante per la Roma, con la presentazione della lista dei calciatori iscritti alla fase a eliminazione diretta dell’UEFA Europa League: un momento che intreccia aspetti economici ma anche di gestione della rosa, basti pensare all’inclusione sia di Nicolò Zaniolo che di Rick Karsdorp, che, per motivi diversi, sono fuori dal gruppo di calciatori a disposizione di Mourinho. Ma la notizia più importante, probabilmente, è l’inclusione di Georginio Wijnaldum, che invece a settembre era stato lasciato fuori a causa del suo infortunio, ma non solo. Ma come è stato possibile inserire l'olandese, lasciato fuori a settembre? E perché Zaniolo e Karsdorp sono ancora dentro, nonostante le loro vicende?

IL SETTLEMENT AGREEMENT - Partiamo con il ribadire la situazione della Roma a livello UEFA: a causa delle violazioni delle norme del Financial Fair-Play, i giallorossi hanno firmato con l’UEFA un nuovo settlement agreement, nel quale viene stabilito che il costo di ogni lista iscritta alle competizioni UEFA non deve superare quello della lista precedente. Il costo di ogni calciatore è formato dal suo stipendio lordo e dal suo ammortamento (il costo del trasferimento, commissioni comprese, diviso gli anni di contratto), per cui, di volta in volta, la somma di ammortamenti e stipendi di calciatori che escono deve essere uguale o maggiore alla somma di quelli che entrano, per rispettare l’accordo.

LA LISTA DI SETTEMBRE - Nonostante sia stato reso noto dopo la fine della scorsa sessione di mercato estiva, il settlement agreement era già valido in quest’ultima, motivo per il quale la Roma ha operato principalmente incamerando giocatori svincolati, di cui si paga quasi solo lo stipendio. Nella lista presentata a settembre, rispetto a quella precedente le esclusioni sono state quelle di Felix Afena-Gyan, Amadou Diawara, Daniel Fuzato, Ainsley Maitland-Niles, Henrikh Mkhitaryan, Sergio Oliveira, Carles Perez e Jordan Veretout, mentre i nuovi calciatori inseriti sono stati Andrea Belotti, Mady Camara, Zeki Celik, Paulo Dybala, Nemanja Matic e Mile Svilar. Il saldo in positivo di queste operazioni ce lo ha svelato direttamente Tiago Pinto, nell’intervista a La Gazzetta dello Sport dello scorso 3 gennaio: "Nella prima parte della stagione per risparmiare qualcosa non abbiamo iscritto Gini Wijnaldum in lista. Avevamo un margine positivo di cinque milioni di euro”. Un margine che non permetteva di inserire l’olandese in lista, perché il suo stipendio lordo annuale è di circa 6,5 milioni di euro. I giallorossi avrebbero potuto fare spazio con un’ulteriore cessione, anche in prestito, ma l’infortunio alla tibia di Wijnaldum del 21 agosto non ha più reso necessaria questa azione, che anzi sarebbe stata paradossalmente svantaggiosa.

LA LISTA DI GENNAIO - Questo perché la lista consegnata oggi doveva rispettare gli stessi criteri della precedente: saldo uscite-entrate pari, e se la Roma avesse sfoltito ulteriormente la rosa, non avrebbe beneficiato dello spazio creato dalle uscite. Così i vari Shomurodov e Vina sono rimasti e sono stati ceduti nella sessione di mercato di gennaio, in modo tale da creare una differenza in positivo, secondo le nostre stime (che potrebbero differire dai valori reali, in quanto questi ultimi non vengono più comunicati da dopo l'uscita dalla borsa della Roma), di circa 4,7 milioni rispetto all’elenco di settembre. Uno spazio che sembrava sufficiente per far entrare non solo i nuovi arrivi Solbakken e Llorente (che dovrebbero pesare intorno agli 1,8 milioni complessivi), ma anche lo stesso Wijnaldum, perché ovviamente si conterà solamente metà dell’ingaggio da lui percepito in questa stagione, facendo sostanzialmente pari e patta rispetto a settembre. Tuttavia, in serata è stato reso noto che la Roma ha dovuto depennare proprio Solbakken dalla lista: una questione di poche centinaia di migliaia di euro, visto il basso stipendio che il norvegese dovrebbe percepire. Una cifra comunque sufficiente, evidentemente, a sforare rispetto a quanto pattuito.

IL PERCHÉ DI ZANIOLO E KARSDORP - Tralasciando possibili svolte delle loro vicende sportive, il meccanismo spiegato sopra chiarisce perché Nicolò Zaniolo e Rick Karsdorp sono stati inclusi nella lista UEFA presentata oggi: tenerli dentro significa fissare una cifra - quella di stipendi e ammortamenti - che sarà quella da cui si partirà la prossima estate, creando eventualmente spazio cedendo solo in quel momento per poi far entrare i nuovi acquisti. Levarli oggi avrebbe significato per Tiago Pinto avere un totale minore da cui dover ulteriormente scendere per fare nuovi acquisti, complicandosi un lavoro già difficile a causa di questi paletti. In sostanza: al GM, fintantoché il settlement agreement rimarrà valido, converrà sempre rimpiazzare i partenti con giocatori di eguale costo per non vedersi erodere la quota totale di stipendi e ammortamenti concessi nella lista. Zaniolo e Karsdorp rappresentano un valore importante all'interno di questa quota ed ecco perché non sono stati esclusi, nonostante tutto.


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