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Da escluso a titolare: la favola di Marquinho

di Emanuele Melfi

Una storia come tante quella di Marquinho, un giocatore messo in disparte e dato per partente con la vecchia gestione tecnica e rinato dalle proprie ceneri con l'avvento di Andreazzoli sulla panchina della Roma. L'esterno brasiliano, arrivato nella Capitale il 30 gennaio 2012, è stato accolto con molta curiosità lo scorso anno, giocando ottimamente gli ultimi cinque mesi di campionato con Luis Enrique e guadagnandosi la riconferma. Alla fine della stagione scorsa ha collezionato 15 presenze e 3 gol. A giugno, il centrocampista di Passo Fundo viene acquistato dalla società a titolo definitivo ma nonostante la fiducia della dirigenza viene messo ai margini della Zeman, che non gli trova la giusta posizione nel suo scacchiere tattico. E' un rapporto difficile quello col boemo, Marquinho non riesce a trovare spazio e per lui, a gennaio, si parla anche di cessione.

La Roma lo trattiene perché crede nelle sue potenzialità e risultati non tardano ad arrivare: cambia la guida della squadra e il brasiliano diventa un titolare fisso. Nelle prime tre panchine di Andreazzoli (a Genova con la Sampdoria, in casa con la Juventus e a Bergamo con l'Atalanta), Marquinho è partito sempre dal primo minuto, garantendo corsa e qualità riscoprendosi parte integrante della rosa: "La mia mancata cessione? Nel calcio le cose cambiano velocemente. Quando un giocatore non gioca ha voglia di cercare una squadra che ti dia spazio. Adesso Andreazzoli mi ha dato la possibilità di giocare e io mi sto impegnando per fare sempre meglio".

Nella vittoriosa trasferta di Bergamo, il mister giallorosso ha schierato Marquinho in una posizione inedita - quella di trequartista, insieme a Lamela - a supporto dell'unica punta Osvaldo. Pronti via e il brasiliano la fa grossa: in occasione del primo gol atalantino, va ad anticipare Torosidis di testa al limite dell'area consegnando la sfera a Bonaventura che, solo davanti a Stekelenburg, sbaglia il tiro in porta appoggiando involontariamente per Livaja che tocca in rete. Ma passano solo quattro minuti e Marquinho si riprende il gol: ruba palla sulla trequarti a Biondini, scatta verso l'area, si accentra e fa partire un sinistro a giro imparabile per Consigli. Tutti a festeggiare sotto il settore dei sostenitori giallorossi il terzo gol in campionato del brasiliano dopo quelli segnati a Inter e Cagliari.

Dopo aver rotto il ghiaccio ristabilendo la parità dopo l'erroraccio, il centrocampista della squadra di Andreazzoli si è mosso tutto sommato bene anche in fase di non possesso palla, venendosi a prendere il pallone a centrocampo dai piedi di Bradley e Pjanic. I due centrali hanno cercato spesso sia lui che Lamela, fraseggiando di continuo per far uscire la difesa bergamasca. Buono il lavoro di Osvaldo, che indietreggiava la posizione per prendersi il pallone e servire gli inserimenti proprio dei due trequartisti. In fase difensiva il brasiliano ha mostrato spirito di abnegazione dando costantemente una mano a Balzaretti sulla sinistra per arginare le discese degli esterni della squadra di Colantuono. Esce al minuto 19 della ripresa per far posto ad uno splendido Simone Perrotta.


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