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Da quarto di passaggio a perno della difesa: Yanga-Mbiwa al centro del progetto Roma

di Claudio Lollobrigida

Tra le sorprese più piacevoli della Roma 2014/2015, c’è un calciatore che in pochi avrebbero pensato potesse avere un rendimento tanto costante. Si tratta di Mapou Yanga-Mbiwa, difensore che Walter Sabatini ha strappato al limbo rappresentato dall’esperienza poco felice al Newcastle proprio negli ultimi giorni di mercato.

L’acquisto del francese viene accolto a Roma con una bassa attenzione da parte di tifosi e media, con il ruolo di quarto centrale nelle gerarchie di Rudi Garcia. Ma ecco che, tra l’inizio dei agosto e la prima metà di settembre, sia Castan che Astori subiscono un infortunio muscolare, dando a Mapou la chance di mettersi in luce accanto a Manolas. E lui non tradisce le attese, divenendo titolare fisso in seguito al lungo stop forzato del brasiliano – a cui viene riscontrato un cavernoma – e a un secondo problema muscolare all’ex Cagliari.

La prima grande prova dell’ex Montpellier in giallorosso è all’Etihad, contro il Manchester City, gara nella quale contribuisce in modo decisivo a formare un autentico fortino davanti a De Sanctis, espugnato solo dal rigore di Aguero. Da lì in poi si fa apprezzare sempre di più: di lui non si può certo dire che sia un difensore tecnico con licenza di impostare il gioco, ma qualsiasi avversario che riceva palla nella trequarti della Roma viene aggredito tempestivamente da Yanga-Mbiwa prima che possa girarsi e ragionare.
L’unica vera debacle che fin qui si ricorda nelle sue prestazioni è stato l’errore contro il Sassuolo, sul secondo gol di Zaza. Dopo il rinvio errato di De Sanctis, in situazione di palla scoperta il numero 2 avrebbe dovuto scappare verso la sua area e non cercare – senza successo – di mettere in fuorigioco l’attaccante neroverde.

Il riscatto sembra a questo punto una pura formalità. La giusta ricompensa per un giocatore davvero prezioso, ennesima buona intuizione di Walter Sabatini e Rudi Garcia.


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