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Dai record alle polemiche: il 2011 di Francesco Totti

di Emanuele Melfi

L'altalena di emozioni che ha invaso il suo 2011, Francesco Totti lo ricorderà a lungo. Il nuovo corso, la nuova gestione, il nuovo progetto; i 206 gol in serie A che gli hanno consentito di superare un mostro sacro come Roberto Baggio, le polemiche create ad arte, le critiche - a volte feroci - di alcuni tifosi e la doppietta nello storico quinto derby consecutivo vinto dalla Roma. Difficile racchiudere in poche righe le emozioni vissute in questi dodici mesi dal capitano romanista.

LA FINE DELL'ERA RANIERI, CIAO CIAO ROBY - L'inizio dell'anno appena passato aveva lasciato qualche spiraglio di luce nelle aspettative dei tifosi giallorossi, ma la Roma di Ranieri, dopo qualche risultato positivo, si è sbriciolata definitivamente. Il punto più basso, Totti l'ha toccato a Genova il 9 gennaio quando contro i rossoblù l'attuale allenatore dell'Inter lo fa entrare a tempo scaduto. Francesco, come sempre, sdrammatizza con una battuta: "Ma che inizia mo' la partita?". Le polemiche impazzano, dopo qualche mese Ranieri rassegna le proprie dimisisoni. La soluzione Montella è solo di transizione anche perché il progetto americano è dietro l'angolo, ma in quei pochi mesi in cui "Vincenzino" è alla giuda della Roma Totti si prende la grande soddisfazione di marchiare il derby del "Give me Five" con una doppietta siglata nella ripresa. E' il 13 marzo. Una settimana dopo il capitano segna il suo 200° e 201° gol in serie A al Franchi di Firenze entrando di diritto nella classifica dei goleador con più di 200 realizzazioni in campionato. Il 1° maggio, poi, grazie alla doppietta contro il Bari al San Nicola, raggiunge e supera Roberto Baggio diventando il quinto marcatore più prolifico della Serie A con 206 reti.

IL NUOVO CORSO AMERICANO - Dopo 18 anni di gestione Sensi, la Roma passa agli americani capitanati da Thomas DiBenedetto. Il 15 aprile è la storica data in cui la cordata americana firma il contratto preliminare per l'acquisto della società giallorossa. Il campionato, intanto, volge al termine senza ulteriori sussulti: la Roma, come da pronostico, è fuori dalla Champions. Sabatini e Baldini rivoluzionano la squadra dando però piena fiducia alla vecchia guardia guidata da Totti e De Rossi. L'inizio del nuovo progetto non è però dei più semplici: prima la polemica a distanza con il neo dg soltanto successivamente chiarita, poi i problemi sul campo con una squadra che non riesce ad ingranare. Il Capitano rimane fuori nella prima uscita ufficiale nei preliminari di Europa League contro lo Slovan Bratislava entrando solo al 72°. La Roma viene sconfitta e le forti polemiche spingono il tecnico spagnolo a schierarlo titolare nella gara di ritorno. Sull'1-0 per i giallorossi, però, Luis Enrique lo sostituisce a sorpresa sotto i fischi assordanti dell'Olimpico; lo Slovan pareggia pochi minuti dopo e la Roma abbandona prematuramente l'avventura in Europa League. Le polemiche impazzano ma Totti rimane in silenzio.

LE CRITICHE, IL CHIARIMENTO - La squadra in campionato non va bene, Totti gioca ma non segna e si infortuna. Nonostante non vada tutto per il verso giusto, il capitano giallorosso si toglie un'altra grande soddisfazione: il 17 settembre in Inter-Roma supera una colonna del calcio italiano come Giacinto Facchetti per numero di presenze in serie A con 476 partite giocate.I giallorossi faticano a trovare il bandolo della matassa e dopo una serie di risultati negativi (su tutti la sconfitta di Firenze), Totti torna finalmente in campo e si vede: la Roma inizia a giocare ad una velocità e ad una intensità diverse, proprio come richiesto dal tecnico spagnolo. La Roma pareggia con la capolista Juventus in casa, ma Totti sbaglia un calcio di rigore che avrebbe dato la possibilità ai giallorossi di ottenere una grande vittoria. Si scatenano le critiche e le polemiche. Totti reagisce male ma poi specifica: "So quanto i tifosi mi amino e mi vogliano bene, e la cosa è reciproca. Però, mi è dispiaciuto il modo in cui si sono esposti in certi momenti, soprattutto davanti ai miei figli. Finché la critica è costruttiva, accetto tutto a testa alta, ma se mi offendono davanti ai miei figli non ci sto. Non volevo offendere i tifosi, ma mi sono sentito tradito quando ho dato il mille per mille per questa maglia e ci ho messo la faccia".

Tutto rientrato, Totti è ancora pronto a indossare con orgoglio quei colori come fa da quasi un ventennio a questa parte.


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