Dal rombo al 4-4-2 in linea cambia poco e i problemi restano
Ti aspetti Totti e Menez in campo con Vucinic dal primo minuto? Ranieri tanto per non smentirsi stravolge le ipotesi di formazione della vigilia, lasciando inizialmente in panchina sia il Capitano che il genietto francese. In attacco, nella formazione anti Napoli ecco dunque Borriello (lui sì che avrebbe bisogno di tirare il fiato) in tandem col montenegrino e Fabio Simplicio nei panni di trequartista. Quanto a sistema di gioco, l'allenatore giallorosso insiste con il 4-3-1-2: a centrocampo De Rossi vertice basso con Taddei e Perrotta intermedi. In difesa Cassetti al centro vicino a Juan come da previsioni della vigilia, oltre a Rosi e Riise terzini. I primi 45' non danno granché ragione alle scelte di Ranieri. La difesa regge ma regna la confusione a centrocampo, dove Rodrigo è abituato a sistemarsi più largo. Per non dire poi del reparto offensivo: Borriello non sembra avere la brillantezza di qualche settimana fa (giocando ogni tre giorni c'era da aspettarselo), mentre Vucinic è spesso abulico e distratto. A differenza di altre occasioni, nel corso della prima frazione il tecnico non azzarda esperimenti o variazioni tattiche, mantenendo sino all'intervallo l'assetto di partenza. Alla ripresa delle ostilità Ranieri si arrende all'evidenza: l'intraprendenza di Menez serve come il pane e il francese rileva Taddei. Guai a rischiare peró, il modulo di riferimento diventa un 4-4-2: Jeremy si piazza esterno alto di destra, Perrotta resta a sinistra e la diga Simplicio-De Rossi in mezzo. Tuttavia la squadra è ferma, anche dopo il vantaggio napoletano con Cavani su rigore il centrocampo non supporta la difesa sulle ripartenze avversarie. Nel finale entra anche Totti ma Cavani raddoppia. Game over.