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De Rossi, una gara tra pochi alti e bassi

di Greta Faccani

La gara di Daniele De Rossi può essere valutata diversamente a seconda delle prospettive da cui la si osserva. Inserito in un centrocampo a tre con Pjanic e Florenzi, entrambi reduci da qualche problema fisico, il numero 16 ha giocato un primo tempo caratterizzato da alcuni cross verso il reparto offensivo, uno tra tutti quello ad Osvaldo che però al settimo minuto si trova in posizione di fuorigioco. Pochi istanti dopo, il centrocampista rimedia prima una botta allo stomaco da un avversario, la quale lo costringe a terra per alcuni minuti, poi un contrasto al trentaseiesimo che vanno a sommarsi ad una situazione già non ottimale a causa di un infortunio che lo ha impensierito nelle scorse settimane.

Resta però evidente il fatto che il giocatore manchi a volte di puntualità e di concretezza, oltre che ad un pizzico di tenacia: in una situazione nella quale la squadra sembra non avere il piglio giusto per affrontare le piccole, che in teoria poco dovrebbero impensierire, il centrocampista dovrebbe trascinare il gruppo o quantomeno il proprio reparto che, assieme alla difesa, è spesso uno dei punti deboli della Roma.

Occasione che avrebbe potuto cambiare tutta la partita è quella al 20' del secondo tempo, quando De Rossi trova davanti a sé la possibilità di regalare alla Roma la vittoria: Pjanic offre il pallone in verticale al numero 16 che, in area, si gira e calcia in porta la palla, mandata poi in angolo da Pelizzoli, protagonista di una buona gara contro la sua ex squadra.

In conclusione, una gara non del tutto negativa per capitan futuro ma al di sotto delle capacità di questo giocatore, le cui uniche attenuanti sono rappresentate da una non ottimale condizione fisica dovuta al recente infortunio.


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